lunedì, dicembre 29, 2008

POINTING HVAR


Sono in viaggio per Hvar. O meglio, ero in viaggio. Ho beccato tormenta di neve nelle montagne croate. Vento a 100km/h. Aries III voleva decollare dal tetto. Un'odissea. Quando arrivava la raffica sterzavo per prenderla con meno incidenza: temevo ribaltamento. Ad ogni modo ora sono qui. Ed è il secondo giorno di regate. Ma non faccio report. I conti alla fine. Anticipo che si sente che sono fermo da molto, troppo tempo. Siamo pochi Laser ma Hvar è maestosa. L'hotel è stupendo. Aries III è parcheggiata a pochi metri. Il balcone della camera da sul mare: quando vedo la barca del comitato uscire mi vesto, scendo e caccio l'amata barchetta in acqua. Un principe.

mercoledì, dicembre 24, 2008

Magari bisogna solo trovare il coraggio

Sono forse cinque mesi che è tutto diverso. Ho perso una cosa brutta. Lasciata per strada. Vomitata via per nausea. E tutto grazie alla provvidenza. Insensato sarebbe non approfittarne. Peccato, sarebbe un peccato. Mi devo armare di nuove essenze. Alzare il livello dell'empatia fuori di me. Discernendo il genuino dal vantaggioso e scegliendo il primo. Se faccio spazio creo vuoto. Se apro ancora un po' entra roba nuova. E con un po' di fortuna (io sono fortunato) entro in un circolo virtuoso dove il giusto alimenta altro giusto. Magari bisogna solo trovare il coraggio di fare quello che non si è mai fatto. Eppoi forse la strada inizia a scendere.

domenica, dicembre 21, 2008

STANDBY


Con la complicità del poco vento ho passato un raro weekend senza mettere il culo in acqua. In compenso sono riuscito finalmente a metter mano a quel cazzo di timone che ho divelto oramai diverse settimane fa nelle secche lignanesi. Natale bussa. La testa è piena di pensieri rivolti a quel magma vita-lavoro che ha per nome Polodigitale.it. Il tentativo di vaporizzare i server è miseramente fallito ed ha portato con sè molte notti passate a fare viaggi San Vito - Trieste. E purtroppo non per vela. Spero solo di cucire assieme il tempo necessario a fare le cose che vanno fatte per lasciar spazio a Hvar. Una regata che è una festa. Una festa che è una regata. Le isolane.

domenica, dicembre 14, 2008

Cinghia bruta


"Cinghia bruta!!!" Così Pietro ama aggiornare il suo stato su Facebook dopo essersi allenato a cinghiare con vento forte. E finalmente anche io ho potuto emularlo: oggi a Lignano la giornata era perfetta. Perfetta per cinghiare intendo. Pioggia, freddo, neanche un'anima viva in mare, ma un bel vento di 15 nodi da NE. In acqua era veramente uno spettacolo che solo il mare d'inverno sa dare. Il cielo alternava groppi scuri a buchi azzurri. Poi uno scroscio d'acqua. Poi una raffica. Il tutto in un incredibile silenzio. Bello. Bello. Sono uscito verso l'una e mezza con l'idea di fare un'oretta di allenamento e mi sono ritrovato a rientrare che faceva praticamente buio. Il vento sui 15 nodi è una bestia cattiva: più ritardi il depotenziamento della vela più la barca possiede energia per andare forte. Ma resistere dal cazzare vang, cunningham e base si paga ovviamente con i quadricipiti. Sorrido: ho la sensazione che il diverso lavoro che sto facendo in palestra sta iniziando a dar frutti. Dopo Formia, un mesetto e mezzo fa, ho cambiato metodologia d'allenamento. L'ho fatto dopo essermi confrontato con Carletto. Lui, piccolino e leggero, va con vento forte come gente decisamente più alta e pesante. In sostanza lavoro di più sulla forza massimale. Conscio e speranzoso che usando meno muscolatura questa ceda più tardi. Si sa, l'allenamento non è una regata. Vedremo. Natale è vicino. Hvar pure.

mercoledì, dicembre 10, 2008

RAGNATELE


Se non erro le ultime regate che ho fatto sono state la zonale della Barcolina ad inizio ottobre, e la nazionale di Formia, dove però abbiamo completato solo una prova su 6 previste. Poi il nulla. E' da quando ho comprato la barca nel 2006 che non ho mai passato un tempo così lungo senza far regate. Il periodo è davvero strambo. Polodigitale.it mi assorbe le energie, le emozioni ed il tempo e lascia poco spazio ad altro. Non mi è mai piaciuto fare le cose male. Preferisco non farle. Ed è questo il motivo principale della mia mancanza dai campi di regata. Forse sbaglio, forse dovrei prendere la vela in maniera più "veloce". Ma è impossibile. Mi conosco. Soffrirei e basta. Quindi prendiamo questo periodo per quello che mi può dare. Magari dietro a questo rallentamento agonistico c'è una accelerazione da qualche altra parte no? Si, si.

domenica, novembre 30, 2008

ARTIGIANI


3D Model of the Epoxy Resin structure

Mentre attendo che passi il diluvio a Lignano me ne sto in macchina e ripenso a ieri. Sono uscito verso la una con un buon vento da WSW. Mi son fatto 40 minuti di poppa in laguna e quando son giunto quasi a Marano ho invertito la rotta. Il vento è calato ma il rientro era assicurato dalla marea calante con annessa ovvia corrente. La mia stupidità ha fatto sì che mi sia messo a testare le secche della laguna in una giornata in cui il mare era molto torbido: ho divelto il timone in 40 cm di fondale. Ma si sà che sono purtroppo fortunato (dico purtroppo perché così non imparerò mai). Al rientro mi attende il Gazza. Mi accendo una cicca. Gli spiego. Sorride. Telefona. Mi dice: vieni con me. Andiamo in una catapecchia dove ad attenderci c'é il Narduzzi (poliedrico artigiano lignanese) intento a resinare un kite. Mostro il danno. Sorride. Carica della epossidica, lavora 5 minuti, mi guarda e mi dice: va tenuto per un po' ad almeno 15 gradi altrimenti non catalizza. Ora il timone é a casa vicino al termosifone.

domenica, novembre 23, 2008

Fortuna


Si è sempre pronti a sacramentare quando le cose vanno storte. Ed è complicato riconoscere quando la strada torna in discesa. Lo scorso weekend m'hanno fregato la scotta di Aries III. L'avevo comprata poco tempo fa online from England. Era particolare: rispetto alle scotte comunemente usate è più sottile e leggera. Da quello che ho letto è frutto di uno studio fatto da laseristi top. Domenica scorsa, estremamente incazzato ho appeso un cartello. Diceva più o meno così: "HO PERSO la mia nuova e amata scotta. Chi la trovasse m'avverta". Ilarità generale tra gli amici. Ebbene, questo sabato, la scotta è riapparsa. Lignano continua ad amarmi.
Anche questo finesettimana l'ho passato tra ufficio e darsena. Purtroppo questo non è tempo di far troppa vela. Ariess III lo ha capito. Fa la faccia triste e ruffiana ma sa che non la tradirò mai. Si tratta solo di aspettare che la buriana in Polodigitale.it molli un po'. Nel frattempo si sfrutta al massimo quelle poche ore che riesco a dedicare alla mia amata amante. Mi sto abituando ad allenarmi da solo e, se devo essere sincero, non è poi così male. Sono solitario di indole e questo m'aiuta non poco. Anche ieri ed oggi in mare è stato puro divertimento. Ora mi sono costrutito due piccole boe che mi porto in mare per simulare le regate. Mancano gli avversari. Arriveranno.

lunedì, novembre 17, 2008

Bora&Bonaccia


Nel pomeriggio di sabato, intenso allenamento lignanese spazzato da una bella bora poco sotto ai venti nodi. Tutte le volte che arriva bora a Lignano l'onda è grande ma molto strana: molto spostata a destra, cosicchè di bolina mure a sinistra ci picchi contro mentre mure a dritta ci scivoli di lato. Di poppa la situazione è altrettanto strana con la barca che parte in planata senza nemmeno dovere fare troppi zigzag. Mi sono fatto due ore e mezza in mare ed alla fine sono rientrato mezzo congelato e stremato. L'estate è finita da un pezzo ma io sono uscito leggero. Tronco di mona.
Domenica situazione opposta. Vento leggerissimo e tiepido sole novembrino. Me ne sono stato in laguna assieme ad un paio di boe a fare regatine da solo. Come si fa a regatare da soli? Chiedetelo al presidente del Boba Sailing Team, alias Pietro. Me lo ha insegnato lui ma è un segreto.
La laguna è molto interessante dal punto di vista tattico/strategico: buone e scarse a gogò, zone di pressione, raffiche, corrente. Dopo oltre due ore il vento però cala del tutto e mi vedo costretto a fare la solita telefonata al Gazza che mi viene a recuperare con l'enorme gommone da 200 e roti cavalli dello YCL. Come i veri.

domenica, novembre 09, 2008

CASA DOLCE CASA


Mille ragioni mi hanno spinto a tornare a Lignano ad allenarmi da solo. In primis il poco tempo che ho in questo periodo. Purtroppo e per fortuna l'azienda di "famiglia" m'assorbe molto tempo per cui la logistica per fare vela deve essere snella. Il weekend lignanese non è stato però molto fortunato. Sabato pomeriggio sono uscito con vento leggero. Poi un errato calcolo dei flussi di marea unito ad una totale bonaccia mi hanno spinto in mezzo alla laguna. A quel punto il sole stava tramontando e se se non fosse stato per il buon cuore di un pescatore tedesco (!) ero ancora là. Però la serata ha poi volto al meglio: in dasena c'era la festa di chiusura del Campionato Autunnale altura della mia società. Cinghiale allo spiedo. Americani a pioggia. Musica a palla e cubiste sui tavoli. Rinfrancante. Domenica il vento è sempre molto leggero e la giornata è limpida e mite. Esco verso mezzogiorno e punto il mare aperto. Un paio d'ore di virate e strambate, ma il vento è veramente poco. Mentre rientro incrocio Adriano (collega barista ai tempi dei miei extra discotecari) che mi fa qualche foto. Gioco un po' a zigzagare in darsena tra i motoscafini. E' sera.
P.S. le cubiste dello YCL sono state immortalate con una cattura de Sharing In Real Time Experience.

mercoledì, novembre 05, 2008

BARACK


Formia doveva essere un bel campo di regata. Ma la sfiga ha voluto che ci siamo presi tre giorni di bonaccia. Morale della favola una sola prova disputata. Nell'unica prova disputata con un leggero vento da sud-ovest ho chiuso con un insipido trentaduesimo. Ma è stata anche la prima trasferta che ho fatto con gli amici di Muggia. Il mio carattere vagabondo ben si adatta a questi continui cambi ma devo dire che questa volta la compagna era veramente eccellente. Carlo, Betta, Giò, Hermes e Jan. Tutti genuinamente appassionati di vela e di Laser. Qualcuno anche di videogiochi ma questo è un altro discorso.... Nelle prossime settimane l'idea era quella di trasferirmi in terra giuliana per allenarmi ma temo che i molti impegni di lavoro mi costringeranno a fare "base" più vicino. Lignano preparati. Chiudo con una nota. Non me ne voglia il mio caro amico Capri se non gli ho dedicato (come promesso) il titolo di questo post: oggi è giorno da dedicare alla speranza del cambiamento.

lunedì, ottobre 27, 2008

TIRARE LA CORDA


Sabato e domenica c'era il "4 Paolo" a Trieste. Classica regata di fine stagione aperta a moltissime derive. Aries III è gia a Trieste, anzi a Muggia. Le previsioni danno bora forte ed infatti quando arrivo il mare è bianco ed il sole splende. Ma il comitato decide che il vento è troppo e alle due del pomeriggio rinvia le regate. Le condizioni non sono estreme cosicchè io e Carletto decidiamo di uscire a fare un paio d'ore di allenamento. Questo è stato il mio primo errore. Già alla mattina mi sentivo strano. Non stavo male fisicamente, ero come dire... assente. Le due ore e mezzo passate in mare sono state una tortura. Non riuscivo a stare in piedi di poppa e scuffiavo in continuazione. Di bolina abbiamo provato a fare un po' di regatine ma non riuscivo a concentrami su nulla. M'innervosivo immediatamente e beccavo decine di lunghezze in pochi minuti. Poi abbiamo provato a fare un po' di passo e dopo si e no un minuto le gambe si rifiutavano di cinghiare: mi sentivo come "spossato". Non capivo.
Poi, mentre rientravo a casa, ho ripensato alla settimana appena conclusa. Per stare dietro ad alcuni importanti lavori io e mio fratello abbiamo dovuto fare i salti mortali lavorando come matti dalla mattina alla sera. Ho passato ben oltre 50 ore in ufficio e dormito purtroppo meno della metà. Ed allora le cose mi sono apparse chiare. Ho tirato troppo la corda ed il mio fisico e la mia mente stavano solo chiedendo una piccola pausa per ricaricarsi. Ho optato perciò per un cambio di programma ed un ritorno ai ritmi ultradiani: domenica niente regate.

domenica, ottobre 19, 2008

Autoipnosi negativa


Alla Barcolina, due domeniche fa, era già successo. Ieri ed oggi, alla regata della Coppa Città di Muggia, è accaduto di nuovo. Parlo del fatto di trovarmi in testa ad una regata con gente brava e forte. Sabato una bella bora ha spazzato il vallone di Muggia ed abbiamo corso tre prove. Nella prima ho avuto il "lampo". Oggi altre due prove con un maestralino leggero ed il "lampo" è successo di nuovo. E mi sono sopreso più di ieri. Oggi c'erano le condizioni in cui generalmente sono in totale difficoltà: pura tattica, posizionamento. Però qualcosa sta cambiando. Inizio a percepire che l'intuito del bordeggio altro non è che sperimentazione e coraggio. Rimanere concentrato rotando il tuo focus di volta in volta nei punti che lo richiedono. Ecco. Questo devo fare. Ma devo imparare ancora molto e devo anche iniziare a fascicolare i miei successi, le mie "good performance". Il mio inconscio prima o poi si convincerà e mi regalerà le prestazioni che sto cercando.

domenica, ottobre 12, 2008

MATRIX


Weekend andato completamente diverso da quanto previsto. Sabato volevo fare un buon allenamento a Lignano, focus su “atteggiamenti” da regata (troppo lungo da spiegare). Domenica mattina l'idea era per una sveglia all'alba, poi treno diretto a Trieste ed infine Barcolana su Furkolkjaaf di mio fratello Pupo. Ma tutto è andato storto. POLODIGITALE.it ha avuto bisogno che io lavorassi un po' anche in questi giorni. In questi tempi non è il caso di lamentarsi perchè c'è troppo lavoro no? Ad ogni modo anche se ho dovuto rinunciare alla festa della Barcolana sono riuscito comunque ad allenarmi un po' a Lignano. Sono uscito sia ieri che oggi verso sera e rientrato praticamente con il buio. Pochissimo vento. Ma era da moltissimo che non mi allenavo con la bonaccia. Ed è stato ovviamente molto utile. Tra le altre cose mi sono soffermato sulle virate ed ho ricalibrato un po' lo stile.
Così come ho deciso di ricalibrare un po' anche questo mio blog allargando il suo focus. Nello sport della vela così come in qualsiasi altro sport praticato con amore, è l'interezza della propria persona che si mette in gioco, la sua abilità, il suo carattere, il suo inconscio, la sua tecnica, i suoi impulsi ed il suo intelletto. Così ho allargato la colonna qui a destra affinché possa ospitare espansioni dell'esperienza velica, codice criptato di Fabio, sperimentazione virtuale d'espressione.

lunedì, ottobre 06, 2008

Moderate and bad performance in Barcolina


Weekend passato a fare la Barcolina che quest'anno era aperta anche ai Laser. L'angelo custode che sono convinto mi stia seguendo in queste settimane mi (e ci) regala due bei giorni. Sabato due prove con bora forte e domenica una prova con una intensa libecciata.
Nella prima prova azzecco una bella partenza, bolino conservativo ma gioco con le raffiche. Un bel sinistro in prossimità della boa al vento mi fa girare primo davanti ai due superbravi e superamici Pietro e Carlo. Ho pure un bel vantaggio che però viene completamente annullato nel lasco in cui le raffiche arrivano prepotentemente da dietro mentre le mie vele quasi sbattono per assenza di pressione. La prima cagata la faccio alla boa che ci porta nella poppa: non strambo subito per orzare e pigliare presto la raffica. Lo faccio tardi e i due volponi di cui sopra mi passano. Alla boa di poppa sono distante pochi metri ma una schienata prepotente in inizio lasco attira l'attenzione del buon Fonda che mano al fischietto mi obbliga al 720. Eseguo, mi passano in due ed ho pure perso contatto. Rincorro un po' e supero con furbizia il quarto. Nei lati successivi cambio poco. Chiudo 4 a pochi metri.
Seconda prova un disastro: parto male e una raffica quasi mi fa scuffiare, viro male, riviro, alzo la testa e gli altri sono già tutti avanti di cinquanta metri, tutti in fila sulla destra! Decido di spaiare ed anche Franz fa lo stesso. La prendiamo sonoramente in quel posto: arriviamo alla boa di bolina con uno svantaggio abissale. Non pago decido di scuffiare in boa e pure di toccarla. Eseguo il 360. La poppa è desolante: gli altri sono giù in boa mentre io sono neanche a metà. Ultimo. Ora ho chiaro che bisogna bolinare sulla destra ma quando sono su quel lato del percorso noto che tutti, dico tutti sono sulla destra. Non mi resta che stare al centro e cercare di concentrarmi solo sulle raffiche. L'angelo custode mi premia. Recupero ben 4 posti e chiudo quinto.
La domenica si parte tardi perchè il libeccio entra solo alle 2 e mezza. Parto discreto ma subito Pellis mi rulla da sopravento e sono costretto a virare. Stocchetto e rientro subito perchè tutti sono sulla sinistra e non voglio perdere contatto. Gioco un po' sulle raffiche e cerco di stare concentrato sulla conduzione. Mi fanno molto male le gambe e non riesco a cinghiare. Le onde sono ripide ed alte e si sbatte molto. Alla boa di bolina sono un po' meravigliato perchè giro inaspettatamente terzo neanche molto distante. Tengo la posizione sia nel lasco che nella poppa. Giro la boa che ci riporta in bolina ed inizio una serie incredibile di cappelle. Marco e Franz dietro di me virano e vanno sulla sinistra. Io attendo. Ma cosa attendo? Boh! Quando decido di andare a mettermi fra loro e la boa probabilmente sto chiudendo in scarsa. Marco è chiaramente davanti a me. Ansia. L'inconscio paralizza qualsiasi atteggiamento coerente. Incrocio davanti a Franz e, figo dei fighi, incrocio dietro a Marco. Forse la sinistra è vantaggiosa? Secondo voi? Probabilmente è il secondo bordo in scarsa che sto facendo ma non è finita qui. Ad un certo punto preso letteralmente dal panico riviro. Chiaramente richiudo in scarsa ed incrocio dietro anche a Franz. Tutto questo accade in meno di 5 minuti. Una bella prova mandata a troie. Poco importa se nella ultima bolina mi riavvicino un po'. La frittata è fatta.

lunedì, settembre 29, 2008

JOFANAUT


Ragazzi miei questa è storia della vela lignanese. La prima volta che sono salito in barca è stato una quindicina di anni fa. L'altura a Lignano era stellare: tutte le barche open più veloci dell'adriatico avevo sede a Marina Punta Faro. Il mitico Fanatic, vincitore di molte barcolane, era il sogno di quegli anni. Poterci montare sopra era un privilegio di pochi. Vabbè, non divaghiamo...
Sabato sera durante una succulenta cena presso l'antica sede YCL, il buon Gazza mi ha dato un dischetto, un floppy da 3.5". Preistoria informatica. Dentro il dischetto c'era il mitico software di navigazione Jofanaut. Questo software all'epoca era un qualcosa “avanti anni luce” e, per certi versi, continua ad esserlo. Nato dalla mente e dalle mani dell'ingegner Faraglia, programmato in basic e funzionante in dos, si interfaccia via NMEA a tutta la strumentazione di bordo e da indicazioni di navigazione da regata degne dei costosissimi software della B&G: layline, storico vento, vmg target su polari, ecc...
Questo software mi ha anche un po' fottuto. Dal giorno in cui l'ingegner Faraglia mi ha preso in disparte e spiegato il funzionamento del programma, penso e continuo a pensare che la vela non è estro o talento. Ma geometrie e vettori. Forse sbaglio, forse no, fatto sta che Aries III è oramai diventata un laboratorio tecnologico.

In calce aggiungo solo una piccola nota sul weekend appena terminato. Due giorni di bora di 20/25 nodi. Onde giganti. Boline impegnative e poppe in planata continua strambando sulle facce negative delle onde. Lignano m'ha dato tutto quello che poteva darmi in questi mesi. Ora inizia l'autunno con un ottobre carico di regate locali. Speriamo di trovare vento forte no?

giovedì, settembre 25, 2008

Google o Cesvi?


Per un paio d'anno ho avuto sulla destra di questo blog le pubblicità di Google. Ci ho anche guadagnato un paio di centoni e nulla tolgo a Google (anzi BigG ha le mie simpatie) ma penso sia più "carino" dare spazio agli amici del Cesvi. La pubblicità che riuscirò a fare a loro sarà il miglior credito che io possa ricevere.

lunedì, settembre 22, 2008

Baileysengi...


Nazionale sul Garda: tre giorni di 20 nodi e freddo. Planate e cinghiate.
L'ultimo giorno io e Fra abbiamo giocato a carte scoperte, dichiarando la "buca": lei m'ha detto che voleva vincere una prova ed io le ho detto che volevo arrivare 20. Morale: Fra ha vinto una prova (quasi due a dire il vero) ed io ho fatto venti. Semplice no?!
Chiudo 26, un discreto risultato. La performance poteva essere migliore e lo sarebbe anche stata se avessi evitato di avvitarmi due volte nelle boe. Ad ogni modo il morale torna a casa alto.
A Riva ho rivisto un sacco di amici che era parecchio tempo che non incontravo: la già citata aviere Fra che sta entrando in Zona, Fratellino Opossum ancora fuori forma (pensavi forse di battermi senza allenarti??? ehhhhhhh!!????), Ale che centra una vittoria alla sua ultima uscita in 4.7, Diego venuto a salutare un po' di amici de èxito, Cavallo sempre più rabbioso con i suoi svogliati ragazzi, Tazio a cui ho offerto un rosso a fine regata ed Eze, che m'ha fatto capire di mettere la ricerca della performance davanti alla ricerca del risultato. Chi pensa che fare Laser sia poco "sociale" è servito...

lunedì, settembre 15, 2008

POLO IN THE WAVES

Questa sera mi è arrivata una email di Alberto con questa foto allegata. E' di due sabati fa. A Lignano soffiava lo scirocco e i bambini della scuola vela YCL erano in spiaggia per la festa di fine corso. Io ero in mezzo al mare ma poi li ho raggiunti. Avevo rinunciato alla zonale pur di non mancare. Ed ho fatto bene. Proprio bene.
Sabato e domenica appena passati è arrivata invece la bora. Ma forte forte. Troppo. Diciamo che le raffiche superavano i trenta... Sono uscito lo stesso ma l'ho fatto più per imparare a gestire queste situazioni che non per altro. In queste condizioni non fanno regate. Ho scoperto che il Laser, di bolina, tiene botta anche a questi venti. Impossibile invece fare poppa. Nei laschi riuscivo ancora ancora a gestire il vento ma appena provavo a poggiare la barca urlava e dovevo strozzarla in ogni maniera. Avrei voluto provare a “mollare le redini” ma non sono riuscito a raggiungere un pezzo di mare con sufficiente fondale per essere libero di scuffiare senza pericolo di storgere l'albero.
Domenica sera ho caricato la barca: questa settimana si parte per la nazionale sul Garda. A darmi una mano è venuto il Gazza, reduce anche lui da una uscita in windsurf. Era rotto da tutte le parti ma gli occhi gli sorridevano.

venerdì, settembre 12, 2008

Dartboard


Quando la scuola era ancora qualcosa di serio c'erano gli esami di riparazione. A settembre ci si presentava davanti al tuo prof. e ad una commissione che giudicava se eri idoeno a proseguire nella classe successiva. Io ho fatto il Malignani di Udine e non sono riuscito mai a venir promosso a giugno. Non ero mona, era solo che gli esami erano pedagogici per chi, come me, era talvolta svogliato. Ora che non ho più professori che mi giudicano e l'unica cosa bella che mi è rimasta da studiare è la vela, ho pensato di usare qualcosa di simile. E quindi d'ora in poi seguirò il sistema obiettivo/progetto/risultato/analisi per migliorare il mio andare in barca. Ricordo i bei tempi dello scautismo quando lo usavamo per qualsiasi cosa dovessimo fare con i ragazzi. 

Settimana dura in ufficio. Pochissimo tempo a disposizione per divagazioni extra lavoro. Però domani mettono pioggia e bora scura. Le previsioni dicono raffiche a 40 nodi ma esagerano spesso. Vedremo. Io intanto programmo una sveglia di buon mattino. AriesIII è giù che m'aspetta. 

mercoledì, settembre 03, 2008

George Clooney e Tazio


Clicca per leggere l'articolo... :)

Al Campionato Master di Gravedona, durante la seconda giornata c'era un motoscafo che girava intorno al campo di regata. A bordo c'era il bel George. Grande attore, ricco e sexy. Adorato dalle donne di mezzo mondo e silenziosamente invidiato da alcuni maschi. Nel campo di regata invece c'era un Laser con a bordo Tazio, classe 1938, professore di fisica e matematica in pensione. Tazio porta con se una scatoletta con 6 pastiglie da prendere per i vecchi problemi alle coronarie. Tazio ha fatto tutte le 6 prove con un bel vento di 12-15 nodi. Ha pure scuffiato. C'è chi sceglie di stare davanti alla TV ad anestetizzare i propri talenti, io preferisco bere un bicchiere di rosso con Tazio.

Il mio Campionato Master è andato bene. Sono finito sesto a pochi punti dal terzo. I primi due erano obiettivamente una spanna sopra tutti. Sinceramente non pensavo di poter arrivare tanto in alto ma ora che il Campionato è finito è bene che mi dia del “mona”. Mona perchè non combatto abbastanza, mona perchè giravo la prima bolina quasi sempre tra i 15/20 per poi recuperare, mona per non avere avuto coraggio di attaccare Alessandro nell'ultima prova (terminata secondo!). Per vincere bisogna avere fame ed è venuto il momento di digiunare. Porto a casa soprattutto questo: una regata è in realtà una guerra totale, dove devi dare sempre il 100% e anche più. Quando abbassi la guardia finisco KO, sei lento, non guadagni, ti superano, ti deconcentri, t'incazzi e va tutto a puttane.

mercoledì, agosto 27, 2008

Mutande e Libeccio


Ad Aries III piace portare le mutande bianco candido e con un bel po' di appretto. Il fatto è che la marca che lei predilige costa un botto. Però quelle vecchie erano veramente inguardabili. Per cui ho messo mano al portafoglio e l'ho fatta contenta. Sono in puro tessuto inglese e di taglia adeguata. Dicono che profumeranno di nuovo anche dopo molti lavaggi e che il segreto è riporle con cura e ben piegate lontano da posti umidi.

Sabato a Lignano è soffiato libeccio moderato e mi son fatto 4 ore in mare. Già 4 ore. Era la prima volta che accadeva e come al solito le sorprese di questo posto sono infinite. L'onda ragazzi... l'onda di Lignano ve la scordate sui laghi ed anche a Trieste. Venite qui. Venite qui.

giovedì, agosto 21, 2008

Io porto culo.


E' fuori discussione che se volete ottenere ottimi risultati non dovete fare altro che invitarmi ai vostri allenamenti. Possibilmente sul Garda. Come pensate che sia successo che Dieghito e Zbogar abbiano potuto ottenere il bronzo e l'aregento alle olimpiadi? Allenamento? Dedizione? Talento? Nada! Semplicemente mi hanno invitato ad un loro allenamento. Non si tratta di "coaching" ma solo e semplicente che porto culo a tutti coloro che mi stanno simpatici.
http://wavebass.blogspot.com/2008/04/ed-il-mal-di-testa-se-ne-and.html
http://wavebass.blogspot.com/2008/07/doors-are-being-opened.html

lunedì, agosto 18, 2008

Italian Scout


Per questa trasferta austriaca ho deciso di fare le cose come piacciono a me. Carico nel Kangoo tenda, saccoapelo, tavolino, fornellino, pentolame. Ma visto che rimane spazio ci butto dentro anche la bicicletta. L'idea è di andare in un campeggio ma quando arrivo al circolo di Wolfgangsee tutto mi convince a fare del piazzale la mia piazzola: ci sono i bagni, gli spogliatoi, le docce calde. C'è il giardino ed un ristornate. L'alaggio delle barche dista 20 metri. Il supermercato 200 metri. Ovviamente non posso montare la tenda ma il mio Kangoo si trasforma in 5 minuti in comodissimo letto con tanto di tendine oscuranti! E allora scelgo un buon punto riparato dal sole e leggermente appartato. Sono arrivato un giorno prima per allenarmi un po' e così nel pomeriggio esco in compagnia di qualche altro Laser e di un Finn. Il vento è molto debole ed è quello che mi aspetto. Questo lago dista 50km da un altro lago che conosco per la sua fama di "bavettaro": Attersee. L'indomani mi sveglio con calma: la partenza è all'una. La giornata è calda e baciata da sole. Alle 13 inizia a soffiare il vento. Si esce in acqua e si fanno tre prove con 20 nodi. Alla faccia delle brezzoline! Su 49 faccio un 27, un 13 e un misero 39. Il giorno seguente fa un freddo cane. Si va in acqua nel primo pomeriggio. Il vento è impetuoso, rafficoni gelidi e potenti scendono da Nord-Ovest e segnano poco il mare, sicchè ti prendono alla sprovvista. Io non mi sono portato nulla di pesante e sono costretto a combattere più contro i principi di congelamento che contro gli avversari. Nella seconda prova scuffio 3 volte ma resisto e decido di fare anche la terza prova nonostante non riesca quasi a parlare dal freddo. I DNC (ritirati) sono parecchi. La sera inizia a piovere ma decido comunque di farmi da mangiare in ricordo dei vecchi tempi dell'Agesci. Filetto di pollo in padella (un po' umido però...) e spinaci. La pioggia continua e dura tutta la notte. La macchina non è la tenda ma sentire il rumore della pioggia è comunque soporifero. Quando mi sveglio (tardi) alla mattina la pioggia è se vuoi ancora più forte. Faccio colazione e dopo pochi minuti c'è il segnale di barche in mare. Piove che Dio la manda e decido di vestirmi con tutto quello che ho. Il vento è sempre molto forte e facciamo due prove. Nella seconda chiudo con un potente 14. Poi il vento cala e si va tutti a terra. Sono circa le tre del pomeriggio. Nessuno disarma: verso sera, intorno alle 6, è nata una brezza da SudEst ed il comitato richiama le barche in acqua. Terza prova che finisce quasi con il buio. La pioggia però è finalmente cessata. Domenica mattina mi sveglio con un tiepido sole. Ottimo per asciugare tutto. Poi si va in acuqa per l'unica ed ultima prova. Questa prova è stata molto istruttiva perchè finalmente ho sperimentato un "controllo" degli errori. Parto bene ma duro 20 secondi. Poi vengo risucchiato e coperto. Viro alla ricerca di spazio libero ma fatico a trovarlo. Quando lo trovo sono nel bordeggio sbagliato. Giro la boa di bolina praticamente ultimo. So che sono mediamente veloce di poppa e mi impegno al massimo: passo barche su barche. Non guardo niente e nessuno: solo la prua di AriesIII. Quando entro in raffica faccio VMG e cerco di rimanerci. Alla boa sono esterno di 5 barche. Freno. Attendo che si incasinino fra loro e ne passo 4. Ma l'illuminazione più bella arriva durante la seconda bolina quando mi accorgo che davanti a me il vento fa un destro man mano che si sale. Io sono molto a sinistra (quindi un po' nella merda) e decido di rientrare pagando prima possibile il debito, non curante di tagliare completamente il campo di regata e di passare a poppa di molti avversari per poi riposizionarmi mure a dritta sul centro destra. Quando arrivo in layline il guadagno fatto è veramente spropositato. Termino 19, quasi 30 barche superate. Bello bello.

lunedì, agosto 11, 2008

Wolfgangsee


Stasera ho caricato la barchetta sul tetto della macchina. Domani parto per l'Austria. Destinazione Wolfgangsee, un lago nei pressi di Salisburgo dove è in programma il campionato nazionale austriaco. Finalmente si torna a regatare. Ma allo stesso tempo non vedo l'ora di tornare a Lignano ad allenarmi. Che arrivi Settembre ed Ottobre, quando statisticamente a Lignano soffia spesso Bora forte. In questi giorni sono uscito per ore e ore. Ogni uscita era una storia a sè che iniziava mentre armavo sotto gli sguardi divertiti dei turisti, e terminava quando chiudevo i cancelli in lontana compagnia dei vecchi del posto che quasi ogni sera si ritrovano in piazzale a discutere di tutto e di niente. Sembra esserci un filo che lega la mia esperienza velistica con qualcosa di nuovo. Una bozza di radici che desiderano affondare nel terreno.

sabato, agosto 09, 2008

Dio c'è


Ieri sera sono tornato sconsolato a casa. La mancanza di vento mi ha tenuto a terra. Allora sono andato in ufficio a preparare dei cartelloni per la sede della squadra agonistica dello Yacht Club Lignano. Verso l'una di notte, prima di chiudere il computer, apro Firefox e mi collego a www.yclignano.it, così, solo per vedere quanto vento fa. L'anemometro è bloccato di nuovo. Segna fisso una raffica delle 23 e 30: 67,8 nodi da 299 gradi. Panico. E' chiaramente una tromba d'aria o qualcosa di molto simile che, se proveniente da quella direzione, fa un male cane a tutte le barchette della sede YCL. Mia compresa. Mando un sms all'amico Gazza chiedendogli che l'indomani mattina mi telefoni se ci sono guai. La notte fatico ad addormentarmi. Temo forte i danni. La mattina mi sveglio tardi. Nel cellulare ci sono due chiamate del Gazza. Inizio a sudare. Ho paura a telefonargli. Trovo coraggio. Mi risponde lui e mi dice che è venuto giù il disastro, mi dice che sta raccogliendo gli optimist volati nel piazzale, che 8 barconi sono crollati dagli invasi, che la furia del vento ha sradicato alberi e cabine. Ma che la mia barca è immacolata. Orgogliosamente ferma dove l'avevo lasciata. Faccio colazione e scendo a Lignano. Quando arrivo al circolo lo spettacolo è brutto. Tutti i piccoli motoscafi dei pescatori sono rovesciati. Gli optimist hanno i segni della furia passata. Le barche dei canottieri sono piene di botte e crepe, alcune sono cadute a terra. Tutto questo accade nel raggio di pochissimi metri dalla mia amata Aries III. Una delle canoe volate a terra dista sì e no 20cm dal fianco della mia barchetta. Incredulo di tanta grazia apro il telone e verifico. E' tutto in ordine. Le facce di chi ha subito danni placano i miei sorrisi ma non posso non notare che sono forse l'unico ad essere stato graziato. Ragazzi miei, poco da dire: comportatevi bene, bestemmiate di meno, un po' più di gratuità e di pazienza. Prima o poi il Signore troverà occasione di premiarvi. E quando lo fa si sta proprio bene.

mercoledì, agosto 06, 2008

Tra onde e relax


Mentre i miei amici laseristi stanno facendo il campionato di distretto a Civitanova io ho deciso di dedicarmi all'allenamento in quel di Lignano. Questa nuova barchetta sta diventando giorno dopo dopo giorno un'estensione del mio corpo. L'anno scorso (e forse anche i mesi scorsi) non sono mai riuscito a godermi la barca fino in fondo. Gli spostamenti fino a Trieste per allenarmi erano onestamente sfibranti ed ora non mi par vero di essere in mare un'ora dopo che ho bevuto il caffè a casa...
Piano piano sto mettendo radici nella vecchia darsena. I pescatori che inizialmente mi guardavano storto, mostrano i primi timidi segni di una bozza di saluto. Allo stesso tempo sto facendo miei i ritmi della laguna e della forte corrente del canale. Ho compreso che non bisogna forzare nulla. Che con un po' di pazienza si riesce a risalire la corrente anche con bonaccia. In questi giorni regolo il programma di uscite sulla base delle previsioni del vento. In assenza di venti di gradiente, la brezza cronometricamente inizia a soffiare alle 2 del pomeriggio. A seconda di quanto Eolo ti voglia bene scarica in mare dai 6 ai 12 nodi. Ma quando la bora entra allora lo spettacolo è garantito. La bora a Trieste/Muggia è potente e nervosa. Poca onda. A Lignano è l'opposto. Dolce e lineare. Onda enorme. Oltre questo Lignano è posizionata in modo tale che il numero di minuti che riesci ad allenarti alle andature portanti è molto vantaggioso. Questo è il motivo per cui stamattina e domenica mattina mi sono svegliato alle 7. Mangiato il più possibile e puntato la macchina verso la cittadina balneare. Oggi, per esempio, ho fatto tre ore in mare, di cui una passata a surfare interminabili onde. This is my relax baby!

giovedì, luglio 31, 2008

Piercing


Erano diverse settimane che Aries III, invidiosa di vedere il suo armatore pieno di buchi nelle orecchie, si lagnava del fatto che voleva anche lei il suo piercing. E finalmente, in una calda serata lignanese è stata accontentata. La simbiosi tra armatore e barca si rafforza. L'empatia tra i due è destinata a crescere ancora nelle prossime settimane. Beato amore!

martedì, luglio 22, 2008

Tasse


Ringraziando il Cielo è un periodo che il lavoro in azienda non manca. A dire il vero in queste settimane è un po' troppo, ma il nostro "efficiente ed intelligente" stato ha pensato bene di bastonarci la schiena con il pagamento delle tasse calcolate sulla presunzione di quanto lavoreremo il prossimo anno. Roba da manicomio. Fatto sta che lunedì pomeriggio ero veramente scarico di energie. Una mattinata intesa ed un primo pomeriggio fatti in apnea. Verso le 17 decido di fare pausa: mi era nato un leggero mal di testa. Ma mentre sto per chiudere il computer mi arriva una email da Marina Punta Faro (la darsena lignanese vicino la quale tengo il Laser) che mi avverte che l'anemometro è finalmente tornato a funzionare. "Bene" - dico io. Scettico, apro Firefox e punto al sito della darsena. Si. Funziona. L'occhio cade sulle lancette che segnano 15 nodi di bora con raffiche a 20.
Ore 17.30 monto in macchina. Ore 18.30 sono in muta davanti ad AriesIII. Vela aramata, pronto ad uscire. Sinceramente ricordavo i 15/20 nodi meno potenti. Le bandiere e gli alberi sono piegati ed il mare è molto bianco. Una telefonata a Gazza e lo avverto che sto per uscire: un'ora e mezza al massimo, poi lo richiamo. Se non mi sente attivarsi please... E' la prima volta che esco con bora a Lignano ed è uno spettacolo. Il canale d'uscita è propedeutico a quello che succede in mare aperto. Le onde piano piano aumentano di intensità e l'uscita avviene di bolina larga. Nel giro di pochi minuti sono nei pressi della boa Foranea (1 miglio fuori!). E li inizio a "tentare" di bolinare. Le onde sono impetuose e frangono sempre. Strano. I 15/20 nodi me li ricordavo meno vivaci. Faccio un po' di bordi e sperimento un po' di nuove cosette. Il tempo passa e dopo un po' m'accorgo che è ora di rientrare. Allargo la bolina e punto al faro Verde. Madonna Santissima. AriesIII decolla ogni volta che ho un po' di coraggio a cazzar scotta. Sono appeso a poppa ma devo lottare in continuazione contro il "nose-diving". Dopo poco più di una oretta sono sfinito. Senza mal di testa ma anche senza forze. Rientro e ad accogliermi c'è il Gazza che sorride. Lavo la barca, mi cambio, monto in macchina e torno in ufficio a finire quattro cose. Ma prima di farlo controllo lo storico dell'anemometro della darsena: ENE - 20,9 nodi di media e raffiche a 27,8. Mi pareva strano.

martedì, luglio 15, 2008

Lignano ama chi la ama...


A Lignano - domenica - durante il secondo giorno della zonale, soffiava scirocco forte. Le onde impedivano a tutti di uscire dalla spiaggia ed il comitato di regata dopo un po' ha mandato tutti a casa. Ma io la barca l'avevo nella sede del centro sportivo dello Yacht Club Lignano, vicino alla darsena vecchia. Esci in tutte le condizioni, anche in quelle più estreme. Impieghi mezz'oretta a portarti davanti a Terrazza Mare. Sabato, alcuni amici mi prendevano per il culo perchè tenevo la barca così lontana dal campo di regata. Ma domenica, mentre loro attendevano le decisioni del comitato io mi sono fatto due ore di veleggiata in condizioni che tutti i derivisti sognano di notte: vento forte e onda formata. Poi, mentre gli stessi carivacano le barche sui carrelli è arrivato il temporale e la pioggia. Ma io ero già in porticciolo. Infine, quando quegli amici erano in autostrada e la Ducati vinceva il Gran Premio di Germania, a Lignano è apparso il sole con un bel vento di Libeccio. E Fabio è uscito di nuovo.

lunedì, luglio 07, 2008

The Doors (are being opened)



Quando di bolina c'è vento forte ho sempre avuto la sensazione che mi mancasse qualcosa di molto "evidente" per andare veloce. Non capivo cos'era, ma la sensazione era che l'errore fosse molto grande. Mi chiedevo sempre come facevano delle persone meno potenti e più leggere di me a passarmi da tutte le parti non appena il vento saliva intorno ai 20 nodi. Per scoprirlo sono dovuto andare sul Garda divinamente invitato da Carlo ed in compagnia di Pietro, Jacopo e Zbogar. Osservare da vicino una medaglia di brozo olimpionica non è cosa di tutti i giorni. Ma più di tutti devo ringraziare Carletto. Con lui ho ragionato ed analizzato il mio "stare" in barca. Due concetti, niente di più. Ancor prima di sperimentare sul lago ciò di cui avevo parlato ho avuto la netta sensazione che l'errore fosse proprio quello. Il giorno seguente ho potuto fare molti test e le sensazioni che ho ricevuto sono state strepitose. "Positive a manetta" direbbe un mio amico. La porta che si aperta è quella giusta. Ora c'è da lavorare perchè la rivoluzione è totale e molti punti fermi sono saltati per aria. La figata di questo sport è proprio questa. Non appena pensi di aver capito qualocosa ed inizi ad andare più veloce arriva sempre qualcuno che va il doppio più di te. Ed allora devi mettere in discussione le tue certezze e ricominciare da capo.
Oggi la voglia di sperimentare supera la voglia di regatare. Quindi lo stop di regate prosegue e temo che il mio kangoo punterà ancora verso trento la prossima settimana...


lunedì, giugno 30, 2008

Isola delle Conchiglie


Quando, intorno ai 25 anni, mi tolsi i pantaloncini da capo scout avevo molto tempo libero. Complice l'invidia verso i miei frattelli Massimo e Andrea, che stavano divertendosi con piccole barche a vela, decisi di voler provare anche io. Li ebbe inizio la mia storia di vela. Dopo qualche tempo io e Massimo acquistammo un 470 che tenevamo in spiaggia vicino al Faro Rosso di fronte all'Isola delle Conchiglie. Mi ricordo che quando uscivo in barca da solo (si, in 470 da solo!) mi divertivo a fare il giro di quell'isola. Furono un paio d'anni ricchi di emozioni, di piccole regatine da spiaggia, di attenzione ed attrazione sportiva. Un mondo scoperto tardi ma che quasi subito abbandonai ammaliato dai barconi, dall'altura.
Domenica, mentre stavo rientrando da tre ore di allenamento solitario in una stupenda giornata di brezza, ho visto quell'isolotto e m'è venuto in mente quel tempo. Ho guardato l'orologio ed erano le sette. C'era il pericolo che la brezza mollasse e la marea stava per invertire. Tra me e me ho pensato che se beccavo la laguna che si svuotava erano cazzi amari a rientrare nel porticciolo. Ma la voglia di fare il giro dell'isola era troppo forte. Il vento ha tenuto: era evidente che voleva premiare la mia nostalgia. Ed anche la laguna ha fatto la sua parte, ritardando la marea e seminando le bricole di gabbiani.

mercoledì, giugno 25, 2008

Desmodromica


Ne ho la certezza: Aries III è sicuramente desmodromica. Come la mia Ducati ha una divertente coppia motrice ed un carattere nervoso. Sarà la novità, sarà il caldo torrido di Lignano ma la sensazione è di avere una barca diversa da quella precedente. Non sono esperto e non mi voglio addentrare in ipotesi fantasiose... però quel che è vero è che il feeling sul timone è cambiato. Tra sabato e domenica ho passato molte ore in mare e mi sembra che la barca "parli" di più. Potrebbe dipendere dal fatto che è tutto nuovo, dal fatto che gli alberi sono rigidi (anche se ho usato la vela vecchia) oppure dalla bella barra in carbonio. Comunque sia sono belle notizie. Belle notize vengono anche dallo YcLignano. La base a terra, seppur piccola è perfetta per le mie esigenze: piazzale dove parcheggiare comodamente, recinto chiuso dove lasciare la barca al sicuro, acqua e gomma per lavare, cassoni dove riporre qualsiasi cosa. Bene.

venerdì, giugno 20, 2008

ARIES III


Troneggia fiera sopra il suo carrello. Nuovo anche quello. Ad occhio è smilza e simmetrica. E' una settimana che le cucisco addosso gli abiti per farla stare comoda ed elegante. Domani le attende il varo e le prime di ore d'acqua salata. Sarò conteso tra lo ascoltarla e la sperimentazione. Aries era la goletta di papà, costruita in legno di notte. Aries II è stata pura scuola di sport. Un pezzo di vetroresina che è stata per me una sfida a 360°. Ora c'è lei, Aries III.


Aries

lunedì, giugno 16, 2008

Istinto femminile

Un tempo, quando le femmine non copiavano i modelli del cazzo maschili (soldi, carriera, potere, ecc) mi sarei fidato molto più ciecamente dei loro istinti. Oggi è tutto più complicato, ma a saper guardare bene non è poi cosi difficile riconoscere la saggezza di alcuni antichi atteggiamenti femminili. Cosa fa una femmina quando è depressa o delusa? O si rifugia nel cibo oppure nello shopping. E così, per venire fuori da questo periodaccio, ho voluto anche io seguire queste piste. Per prima cosa ho scoperto che il gelataio vicino casa mia fa un super gelato al cacao amaro. Ne ho consumato qualche kg e devo essere sincero nel dire che ho trovato subito giovamento. Ma è nello shopping che la femmina trova la massima consolazione. Ed allora sabato mattina ho puntato la mia macchina verso Milano. Giunto alla tangenziale ho puntato verso Malpensa. Arrivato in zona aereoporto ho preso l'uscita 7 e sono proseguito verso Pavia. Dopo qualche km sulla destra ho trovato un ponte. L'ho imboccato e dopo pochi metri mi sono fermato. Ad attendermi nello show room c'era Pietro. Ho cercato un buon modello e quando l'ho trovato ho staccato subito l'assegno. Qui ha inizio la nuova avventura di Aries III.

venerdì, giugno 13, 2008

mercoledì, giugno 04, 2008

Il blog si ferma


Ne ho un po' le palle piene. O per dirla alla Forrest Gump quando si ferma dopo una lunghissima corsa: "sono un po' stanchino...". Il Cico è andato un po' troppo male. Mai in regata, sempre rincoglionito, senza velocità, incapace di fare un briciolo di strategia o di intuire almeno qualche minuto di tattica. Nada de nada. Doveva essere il top della stagione ed è stato il fondo del pozzo. Lo so che ci sono mille motivi, mille scuse, mille considerazioni. Mille cagate dico io. C'è il fatto ben chiaro che, pur amando questo bellissimo sport, lui si incastra con difficoltà nei miei talenti. E allora mi prendo una pausa per dedicarmi un po' ad altro. Quando ero molto giovane un saggio vicino di casa mi disse: "Pane e figa Dio non li castiga". Stufo dei castighi e con l'estate alle porte opto quindi per togliere tempo alla vela e dedicarlo alla gnocca.

lunedì, maggio 26, 2008

Viodarin...


Altro weekend di allenamento alla Pietas. Temo sarà uno degli ultimi perchè poi i programmi a breve termine di Roby&C non coincidono più con i miei. Sto meditando una puntatina lignanese solo soletto nei weeekend liberi di giugno. Materiale per allenarmi ne avrei molto. In questo periodo le cose assorbite sono state molte e forse vanno un po' digerite. Vedremo un po' anche i programmi degli altri del Boba e decideremo la prossima settimana. Domenica ho provato la vela/albero/boma di Roby e sono rimasto stupito dalla differenza tra quei materiali e i miei. Inizio a pensare che forse bisogna investire qualche soldino in più sulla attrezzatura. A parte il discorso vela (la mia è gia vecchia dannazione), ho il boma molto flessibile e la parte bassa stortina. Poi mi sa che devo buttare nel cesso pure la barra del timone: sensibilità a zero con poco vento. Mumble mumble....

giovedì, maggio 22, 2008

Learning...


Ho acquistato un paio di libri da Amazon dedicati al Laser e più in generale al regatare in deriva. Roba fresca scritta da gente nuova. Saranno la consolazione per questo periodo privo di regate alla mia portata mentre molti amici sono a fare il tour olandese in quel di Medemblick. Il Cico comunque si avvicina e non vedo l'ora di mettere in pratica i nuovi punti che sto sviluppando in allenamento. Lo scorso weekend il tempo non è stato clemente ed il poco vento ha permesso di fare ben poco. Da parte mia non vedo l'ora che il Wind Village di Lignano sia operativo. Là dovrei avere finalmente a disposizione una barchetta per fare qualche allenamento in più. Una tra le cose più frustranti di questo periodo è aver intuito un sacco di piccole cose e non avere il tempo di metterle in pratica. Allenarsi solo nel weekend (quando non ci sono regate) sta diventando obiettivamente una forte limitazione. Mi sa che devo trovare una riccona da sposare...

giovedì, maggio 15, 2008

Strambaaa!


Grazie all'attimo colto dall'abile occhio di Fulvia ecco la prova provata che adoro il vento forte. I nodi erano molti. La tecnica di strambata lascia a desiderare e l'epilogo "bagnato" è quantomeno probabile. Altre pics qui:
http://picasaweb.google.com/wavebass/TrofeoRochelli2008

lunedì, maggio 12, 2008

Lisa


Con Fabio e Daniela ho condiviso molta altura. Stiamo facendo più o meno lo stesso "percorso inverso": dai barconi alle derive. Lui sta eccellendo in beccacino e io lo farò tra un po' in Laser. La regata in ricordo della loro figlia è una vera festa di amici e di velisti. Ieri, in piazzale della SVBG si notava chiaramente che per molti di noi la vela ha un significato diverso. E' come se oltre ad adorarla ce ne cibiamo. Un mix di attitudine, desiderio e bisogno. Una fame da saziare e gustare.
Domenica mattina il mare è imbiancato da bora forte. Il comitato lascia le barche a terra. Scherziamo? Chiaro che noi (pietro, carlo, fra, franz, io) si esce... ihihihhh... Fuori è veramente uno spettacolo. Roby esce in gommone a guardarci. Il motoscafo dell'assistenza ci chiede di rientrare: noi si fa allenamento di strambate... Più tardi il vento molla un po'. Siamo in condizioni regatabili ma la flotta non ha ancora raggiunto il campo. Si aspetta ancora. Finalmente sale il preparatorio. 3 prove con venti nodi di raffiche di bora su un cielo limpido e tiepido. Poi il vento cala un po'. La boa di bolina è sotto costa dove i salti sono anche di 30°. Le condizioni ideali per il "lavoro" che sto facendo. L'ho chiamato "Fabio 2.0". I contenuti rimangono segreti perche sò che le persone che batterò nelle prossime regate leggono questo blog... ihihihiiii ... no dai scherzo... più o meno è riassumibile con le parole di Fra: "when there is a gain you have to close the group!" o, se vogliamo dirla alla Inchiostri, "paga ed incassa subito".
Ad ogni modo non ho voglia di scrivere altro di me. Più bello ricordare il piazzale della Barcola-Grignano colmo di facce che sorridono (Carletto un po' mesto per via delle 3 gialle). La giornata termina con due giri di Spritz come perfetto reidratante serale mentre da qualche parte nel piazzale Fabio e Daniela ricevono i giusti ringraziamenti. Figon.

lunedì, maggio 05, 2008

Todos junto


Camping Marina di Venezia. Un branco di olimpionici, di futuri olimpionici, di probabili olimpionici, di giovani talenti che si allenano con un paio di bavosi vecchietti in cerca di gloria. Che boba! Che figata! Indubbio merito del Top Sailing Team che ha saputo organizzare quattro giorni di raduno nella location del prossimo Cico. I contenuti tecnici rimangono nel mio block notes (tiè!). Qui solo alcune piccole fotografie: il Gallo non si mette le steccate a 3/4 perchè sta arrivando l'estate e l'abbronzatura deve essere perfetta. Diego spiega senza segreti tutto: è un bravissimo allenatore (quando la FIV lo capirà sara ovviamente tardi), ma soprattutto è un mago nel prevedere i comportamenti del Gallo (ihiiihhh). Pietro si distrugge un ginocchio, non in barca ma in go-kart. Carlo mi batte a braccio di ferro. Andrea mi svela il segreto del 40-30-30. Lara si sposta in Mercedes con dentro qualche bella novità. Pierre s'allena col Pilates. Francesca medita strani piercing. E io? Sorrido.

domenica, aprile 27, 2008

Ed il mal di testa se ne andò



Il weekend si preannuncia super: sabato allenamento con il TopSailingTeam a Riva, domenica regata a Torbole. Sabato mi sveglio presto, metto la barca sul tetto e parto in direzione del Lago di Garda. Intorno a mezzogiorno becco una coda impressionante dopo Verona. Merda! Andrea, assieme al TST è a Riva che sta per uscire in acqua, gli dico che non m'aspettino: visto il mio ritardo dirotto a Torbole, così almeno la domenica sarò pronto per la regata. Ad attendermi c'è Carlo, la sua barca è gia armata, il cielo limpido è illuminato da un tiepido sole mentre il Garda è spazzato dall'Ora. Ma non è tutto. A fianco di Carlo altri due velisti: Marco (Gallo) e Diego (Romero). Ho la sensazione che l'allenamento che farò sarà speciale. E' così è. Due ore e mezza senza mai riposare. Distrutto ma felice. Chiaro che i ragazzi li vedevo con il cannocchiale ma, come dice Jacopo, questi sono allenamenti da non perdere. La sera la si passa a mangiare stinco, a bere birra e a parlare ovviamente di laser, vela e... f##a!
E' ora di andare a nanna e il buon Carlo mi offre ospitalità a casa sua a Salò. Che boba ragazzi! Mi accoglie una stupenda casa in riva al lago, con dentro una stupenda camera, con dentro uno stupendo lettone. Non ho parole!
L'indomani la giornata è grigia. Il lago è calmo e io ho un leggero mal di testa. Carlo mi guarda e mi dice: "non preoccuparti, si cinghierà", poi m'offre un "moment" fatto dalle sapienti mani del padre farmacista. Montiamo in macchina e puntiamo l'alto lago. Dal Circolo della Vela di Torbole usciamo verso mezzogiorno e mezzo per la regata che prevede due prove. L'Ora è giunta con leggero ritardo, ma soffia già ad una quindicina di nodi. Il mal di testa se ne è andato. Delle due prove fatte una la svolgo abbastanza bene l'altra meno. L'analisi delle regate è abbastanza simile: tutto va abbastanza bene finchè non inizio a frenare la barca. Le cause sono quasi sempre conseguenza della perdità di concentrazione. Ci lavoreremo. Inizio pure a capire che sono anche i pochi metri che si perdono che possono fare molta differenza. Ci lavoreremo.
Ecco ho detto tutto. Prossimo weekend si replica a Venezia.

lunedì, aprile 21, 2008

Magia


Quarantotto i Laser che hanno partecipato al Trofeo Erriquez 2008. Se la quantità dei partecipanti segna ogni volta un record la qualità non è da meno. Chi conosce la classe sa a che livello nazionale sono i vari Pietro, Carlo, Jacopo, Ale, Giovanni, Betta. Anche il meteo lo sa e quindi si è adeguato regalandoci un weekend perfetto. Quattro prove in due giorni in un campo di regata tecnico. Vento leggero di libeccio (sabato) e maestralino (domenica) su uno specchio d'acqua dominato da una forte corrente che scendeva da Monfalcone. Al di la dei risultati ho fatto 4 prove di cui sono veramente molto contento. Piano piano la magia del saper regatare inizia ad essere meno oscura e quando inizierò a vedere meglio strategia e tattica bastonerò tutti. No dai scherzo... però quello che un tempo pensavo fosse la magia dei ragazzi che, avendo fatto vela fin da bambini, intuivano i bordi giusti, inizia ad essere una materia meno oscura. Con il vento leggero di questo weekend saper tirare i "bordi" è il fattore determinante. E non nego che di tutte le abilità della vela è quella che mi mancava e mi manca di più. Ho capito che il pre-requisito per fare tattica/strategia è avere conduzione. Devi riuscire a portare la testa fuori dalla barca ma lo devi fare mantenendo la velocità e gli angoli al top. Questo sarà il tema dei prossimi mesi. Allenarsi di tattica/strategia migliorando parallelamente la conduzione. La sfiga è che c'è solo un metodo per fare queste cose: ore di mare. Lo Yacht Club Lignano, grazie alla Scuola Vela dei mitici Gazza e Alberto, mi metterà a disposizione un Laser in spiaggia che potrò usare durante la settimana. Questa è una delle più belle notizie che mi poteva dare il mio Yacht Club, ed è anche l'unica maniera per aumentare le ore di mare. La mia Ducati entra in officina la prossima settimana. Poi sarà pronta per condurmi in 20 minuti nelle sabbie lignanesi. Della serie: chiudo l'ufficio alle 16 e mi fiondo tra le onde nella brezza serale. Non vedo l'ora.

lunedì, aprile 14, 2008

Vuoto


Potrei parlare del bel weekend passato in mare, sempre generoso di consigli e di nuove cose scoperte e imparate. Ma non ne ho voglia. Sarà la primavera che tarda arrivare, sarà il lavoro che soffoca, sarà l'orizzonte poco limpido ma non vedo l'ora che questa settimana del cazzo se ne vada. Non mi rimane altro che usare foto e musica per dipingere questo "post" con i colori giusti.

lunedì, aprile 07, 2008

Topolotte


La Pietas è tiepida. Il sole scalda e la brezza è bella stesa in mare. Ci sono le barche da scaricare. Sono rimaste appese al carrello da Andora. Mentre si lavoricchia intravedo una biondina che nasconde i suoi occhi dietro un paio di occhialoni da sole stile anni ‘50. Quando è a poche decine di metri noto che zoppica un po’ e capisco che dietro a quegli occhialoni non ci possono essere altro che due occhi azzurri. E’ Tini. Il ginocchio le è andato a puttane mentre giocava a pallavolo. Sto ben attento a chiederle se le manca far vela e opto per sapere se ha deciso per l’operazione al menisco/legamenti. Mi (e ci) racconta tutte le ultime news. Questo infortunio è stata una bella mazzata sulla schiena. Ho più del doppio dei suoi anni ma se mi dovesse capitare un infortunio come il suo, avrei le stesse, identiche reazioni. Questa similitudine deriva probabilmente dal fatto che sono un eterno bambino ma è innegabile che privare una persona dello sport che ama è una bella prova da superare. In cuor mio so che riuscirà a saltare l'ostacolo e sono altrettanto sicuro che tornerà a far vela più e meglio di prima.

Eppoi sai una cosa Tini? Questo stop ha un paio di lati positivi che ti dirò la prossima volta che ti vedo al Circolo...

lunedì, marzo 31, 2008

29 Marzo


Ph. © Andrea Carloni
Il 29 marzo del 1968 cadeva di venerdì e mia madre m'ha detto che nacqui alle 9 e mezza di sera in casa di mia nonna. 40 anni dopo (l'altro ieri) ero ad Andora per l'Europa Cup. Io odiavo festeggiare il mio compleanno ma questa volta invece no. Proprio no. L'elenco delle cose belle che mi sono capitate in quel giorno è veramente lungo. Parto in ordine cronologico. Mattina presto vengo svegliato da un "aauguriiiii" di Fra. La prima immagine della giornata è quindi un sorriso. Se conoscete la dentatura della Clapcich non occorre dire altro. Fuori c'è sole, cielo azzuro e vento. Scendiamo al circolo e m'incammino ad armare la barca. Incontro Pietro che mi butta lì una frase d'auguri talmente vera che traballo. Pietro è giovane ma è persona concreta fino al midollo. Il suo complimento mi fa ringiovanire di una decina d'anni... Si scende in acqua. Sono insolitamente tranquillo e mentre raggiungo il campo di regata ripenso al paio di consigli di Roby.
Danno i 5 ed io, ancor più insolitamente tranquillo, attendo l'ultimo minuto per trovare il mio posticino tra gli 85(!) Laser schierati in linea di partenza. Parto completamente libero. Il vento è sui 10/15 nodi. Cinghio mure a dritta verso costa. Soppravento a me, non molto distante (!!!) c'è Karpak, il fuoriclasse estone.... tra me e me penso che forse non è il caso di virare... Continuo verso terra e giunge il momento di chiudere il gruppo di destra. Mahhh?!?... ma???!!!!... uhhhhhh... siamo in boa... mi guardo in giro.... dove cazzoooo sono tutti gli altri? Giro settimo. S E T T I M O ! ! ! "Ok" - dico dentro di me - "un colpo di culo arriva a tutti prima o poi". Ma al posto di cagarmi sotto e di iniziare a guardare dietro, affronto il lasco e la poppa con lo sguardo fisso sulla prua e sulle onde. Nessuno mi prende. Non ci credo. Nella seconda bolina Michele e un ucraino mi sorpassano alla grande. Nella poppa, nel lasco e nella bolina finale altri 3 si infilano. Chiudo 12. D O D I C E S I M O ! ! !
Quando taglio la linea capisco per la prima volta com'è e cos'è la sensazione della vittoria. La soddisfazione di fare un risultato eccellente grazie alle tue forze. E' una sensazione unica, un orgoglio ed una fierezza buoni.

lunedì, marzo 24, 2008

A ripetizione per favore...


Nel weekend pasquale c'è stata la Spring Cup di Isola. 4 giorni di regate. 3 prove per giorno tranne l'ultimo in cui la grandine ha costretto l'annullamento delle regate. Questa è vela. Il resto ciancie. Ho potuto partecipare solo il venerdì pomeriggio in cui mi è esplosa la vela costringendomi a tre dnf e sabato dove una bora di 8/10 metri faceva "riscaldare" bene i nostri quadricipiti. Mi sono rotto le palle di fare sempre polemica ma la vela praticata in Italia è per bambini. Chi vuole fare sport è meglio che si abitui ad andare all'estero. Non mi stancherò mai di ripeterlo. Ad Isola la solita faraonica organizzazione con 3 campi di regate, cibo e bevande gratis, premi a sorteggio, ecc. Vasilij detta legge scartando un primo su nove prove disputate. Ma dietro c'è il Boba Sailing Team. Jacopo secondo, Carlo terzo e Pietro quarto. Io diaciannovesimo ma ho fatto solo tre prove con un 10, 10, 9 di parziale. A naso il nono posto era alla mia portata. La sensazione è che io possa puntare a risultati migliori ma c'è quel qualcosa che si deve sbloccare. Si sbloccherà si sbloccherà. Mi ha fatto piacere salutare il papà di Luka che mi dice leggere spesso questo blog. Ora Andora è alle porte dopodichè ci aspetta un incredibile ed insensato periodo di mancanza di regate nazionali. Ci alleneremo. E cercheremo altre regate. All'estero ovviamente.

lunedì, marzo 17, 2008

Sbasa le recie... cojon!


Un blog è un blog. Il mio poi è proprio un semplice passatempo. Una pausa di "vela" tra le ore passate a lavorare in ufficio. Però in questo tempo le cose importanti sembrano essere ben altre. Questo mondo sembra veramente fuori di testa. I cinesi incazzati come biscie sparano ad un micropopolo, pacifico e povero. Un gruppo di mediorientali abbatte due torri ed uccide 5000 persone. Gli americani fanno guerra ad una paio di nazioni per la pace. Il gasolio costa quasi 3000 lire al litro e nessuno pensa che tra una cinquantina di anni finisce. In Italia ci saranno le elezioni politiche senza liste: voti il partito e "loro" decidono chi governa. Ma dove cazzo stiamo andando? Avevo deciso di stare senza tv per tre mesi. A gennaio l'ho presa, staccata ed impachettata nella cantina di casa di mia madre. Ora la tv se ne starà in quella cantina per sempre. Domani vado in ferramenta a prendere un martello e la frantumo. Se voglio informarmi vado su internet, se voglio svagarmi ascolto musica, leggo o vado al cinema, se voglio rilassarmi dormo.

Tornando alle "cazzate", sabato e domenica abbiamo fatto la zonale a Muggia. Sabato zero vento e zero prove. Domenica un bel vento da sud/libeccio di 10-15 nodi ci ha fatto disputare 3 divertenti prove da un'ora ciascuna. Boline passate a cinghiare e poppe a planare. Bello bello. Il mio risultato è stato negativo. Qualche problemino di velocità sulle onde era evidente, ma il problema più grande è che non ho mai realmente regatato in nessuna delle 6 boline fatte. Bloccato di nuovo. Inizia a diventare serio questo problema. Ne ho parlato con Jacopo e Roby e mi hanno dato qualche aiutino. Voglio imparare in fretta ma alcune volte è veramente complicato.

martedì, marzo 11, 2008

BEDELIA


Stuart H. Walker nei suoi libri di strategia e tattica dice che la prima cosa che bisogna fare una volta finita una regata è un applauso. E allora clap! Ci sono montagne di motivi, a cominciare dalle tre stupende giornate di vento e onda che Follonica ci ha regalato. Domenica è stata veramente memorabile. Vento 6/7 metri, onda, cielo azzurro e sole, Isola d'Elba sullo sfondo... E' stato anche il giorno in cui ho fatto tre magnifiche prove concluse con un 18 nella terza prova! Alla fine della prova sorridevo inebetito e Roby dal gommone mi guardava fiero. E' stato una prova che ricorderò a lungo per molti motivi. Perchè ho cinghiato come un pazzo e non sentivo la fatica. Perchè ho iniziato ad intuire come si surfano le onde di poppa ed è molto, molto più semplice di quello che pensavo... il problema è proprio lì: finchè complichi le cose tutto è difficile. Appena sgomberi la mente, tu e la barca iniziate a capirvi ed allora stare nelle onde diventa un gioco. Giri la boa di bolina, uno sguardo a quella di poppa per orientarsi, uno dietro sulle raffiche e tutto il resto deve svanire: pensieri, avversari, paure. Il tuo sguardo sulla prua e le danze iniziano. E' la barca che ti dice che cosa fare ed il problema è solo abituarsi ad ascoltarla. Che figata. Che Boba!
Il giorno dopo ho fatto altre due prove che sono andate male. Il vento era più forte e le onde molto grandi... Ero fermo, lento, impuntato di bolina. Statico e poco efficace di poppa. Sono partito male e non ho potuto fare mai la mia regata. Una differenza enorme da un giorno all'altro. Com'è possibile? La risposta era nella mia testa e nei miei quadricipiti. La prima colma di pensieri e i secondi colmi di acido lattico. Ora inizio a divertirmi sul serio con questa barchetta ed incomincio a diventare ambizioso. Managgia, managgia. Ma non potevo salirci prima su Laser?

P.S. La chiusura del post è dedicata alle cose siceramente belle di questa regata. Tralasciano le ovvietà (Roby_cavallo artefice dei miei miglioramenti) è difficile dimenticare la bellezza di due cose: di Dio (impossibile pensare che il cielo, il sole, il vento e le onde di domenica possano essere farina del sacco di qualcun altro...) e di ITA207851.

martedì, marzo 04, 2008

Bla bla bla


Finesettimana a metà via tra sfiga (domenica zero vento), megaonde (sabato trasferimento svoc --> pietas con libecciata fragorosa), ardui discorsi in mare (vietato ai minori vero Fra?), rilassamento post allenamento (baretto giallo, oramai punto fisso di ritrovo di atleti ed allenatori vari). Insomma ho fatto ben poca vela e tanti discorsi in questo weekend. Follonica è alle porte così come lo sgangherato calendario assolaser che quest'anno fa proprio cagare. Regate vicinissime ed ampi buchi in cui grattarsi la pancia. Bah!
La domenica passata a babare alla pietas ha portato almeno nuova linfa al mio allenamento a terra. Intendo dire l'allenameno in palestra. Non sarò veloce in barca ma almeno avrò il fisico di un ventenne... o quasi... ;-)

lunedì, febbraio 25, 2008

Campionato XIII Zona


E finalmente è iniziato questo 2008. La zonale di sabato e domenica è stata però infelice. Causa nebbia, una sola prova in due giorni. Venti euri buttati? Ma noooo. Elenchiamo le note positive. In primis il numero degli Standard. 12 barche, che è quasi un record. Poi la qualità: Carlo e Pietro sono effetivamente una spanna sopra gli altri, ma dietro la battaglia e le gerarchie sembrano più aperte dello scorso anno. Il mio obiettivo è agguantare questa "seconda linea" e giocarmela con loro. Pago lo scotto di non saper (ancora) far strategia e tattica ma, conoscere le proprie debolezze è già qualcosa! In fondo vado in Laser da poco. Li aspetto al varco del vento forte questi ventenni che vanno in barca da oltre 10 anni... ihihihiiihh... Il mio quinto posto non è una nota negativa. Primo perchè so dove ho perso le possibilità di combattere per posizioni migliori. Secondo perchè i distacchi non erano enormi e terzo perchè il quinto posto è stato comunque guadagnato e sudato battagliando.