lunedì, febbraio 25, 2008

Campionato XIII Zona


E finalmente è iniziato questo 2008. La zonale di sabato e domenica è stata però infelice. Causa nebbia, una sola prova in due giorni. Venti euri buttati? Ma noooo. Elenchiamo le note positive. In primis il numero degli Standard. 12 barche, che è quasi un record. Poi la qualità: Carlo e Pietro sono effetivamente una spanna sopra gli altri, ma dietro la battaglia e le gerarchie sembrano più aperte dello scorso anno. Il mio obiettivo è agguantare questa "seconda linea" e giocarmela con loro. Pago lo scotto di non saper (ancora) far strategia e tattica ma, conoscere le proprie debolezze è già qualcosa! In fondo vado in Laser da poco. Li aspetto al varco del vento forte questi ventenni che vanno in barca da oltre 10 anni... ihihihiiihh... Il mio quinto posto non è una nota negativa. Primo perchè so dove ho perso le possibilità di combattere per posizioni migliori. Secondo perchè i distacchi non erano enormi e terzo perchè il quinto posto è stato comunque guadagnato e sudato battagliando.

giovedì, febbraio 21, 2008

Ragionando ad "alta voce"...



Il grafico qui sopra rappresenta l'andamento del mio battito cardiaco durante l'allenamento di sabato a Sistiana. Poca onda circa e 6/7 metri di vento. Bene distesi alle cinghie insomma. Ho selezionato 8 minuti presumibilmente di bolina. In questi 8 minuti si nota chiaramente che l'attività è decisamente molto intensa. Ovvimamente il resto del grafico è più basso ma volevo ragionare ad "alta voce" su quei 8 minuti. Mai sotto il 75% della frequenza cardiaca massima, con una media di 80% e lunghi momenti al 85% e oltre. Mi viene da dire che il cuore in quei 8 minuti è ben stressato. Si potrebbe supporre perciò che nella metà del tempo siamo in presenza di lavoro aerobico (il metabolismo aerobico dovrebbe, se non erro, essere di tipo glucidico, ovvero uno sforzo nel quale l'energia richiesta proviene dagli zuccheri nel sangue con basso utilizzo dei grassi, una volta che il glucosio è finito finisci anche di cinghiare...), l'altra metà del tempo dovremmo essere in regime misto di lavoro aerobico/anaerobico nei quali l'accumulo di acido lattico porterà a lungo andare all'esaurimento (l'energia, in questo caso, viene ricavata metà dagli zuccheri nel sangue e metà da glicogeno presente nei muscoli, la sintesi anaerobica produce acido lattico che se non viene smaltito a sufficenza si accumula... e qui finisci di cinghiare molto prima...). Avere la soglia aerobica e quella anaerobica alta sembrerebbe quindi molto importante in quegli 8 minuti. Cosa potrebbe significare tutto cio? Che un allenamento basato sulla corsa/bicicletta a medio sforzo non basta. Che bisogna fare le "ripetute" ed allenare il cuore e l'organismo a lavorare per brevi periodi anche in "alto". Sono proprio curioso di vedere il mio grafico in regata... stay tuned che il weekend non è poi così lontano....

martedì, febbraio 19, 2008

RADIAL?


Anche questo weekend le ore passate in mare sono state tante. Faceva un freddo cane ma l'abbigliamento era adeguato. La prossima settimana c'è la prima zonale ed un po' mi dipiace: mi sto veramente divertendo in questi allenamenti alla Pietas. Domenica abbiamo fatto molte regatine ed ho provato il Radial. Non tanto perchè sto meditando il cambio di classe (ci mancherebbe!) ma solo per battagliare ad armi pari con gli altri. Purtroppo sono l'unico standard e quando facciamo le regatine la sfida non vale. Gianluca mi ha prestato la sua barca e questo mi ha permesso di fare regatine vere ma anche di capire che il mio stick va veramente cagare se raffrontato a quelli in carbonio. A dire il vero potevo anche capirlo da solo. Il mio stick è artigianale, costruito con due tubi di alluminio infilati su se stessi. Costo dell'operazione 10 euro ma resa molto molto bassa. Il vantaggio del tubo in carbonio è la leggerezza: il mio stick trasmette alla mano la metà di quello che trasmette una prolunga di carbonio. Correremo ai ripari. Un'altra cosa che continua ad essere troppo evidente è la mia mancanza di conduzione della barca. Impiego anni per trovare l'assetto ed una volta trovato basta una piccola pressione psicologica (tattica) per mandare in frantumi l'equilibrio: sbando la barca, la pianto sulle onde, rallento. Roby me lo ha fatto notare ed ha perfettamente ragione. Ci lavoreremo sopra. Penso sia anche una questione di imparare ad essere più reattivi. Tipo: problema? azione! Meno pensieri e più azione. Per questo mi dispiace un po' che la stagione delle regate sia alle porte. Mi piacerebbe avere ancora un paio di mesi per allenarmi e crescere. In regata è complicato farlo. Il gioco della competizione induce atteggiamenti completamenti diversi. Ma ci proverò lo stesso. Intanto la lista di acquisti si allunga ed i soldi mancano inesorabilmente. Stick prima possibile, parte bassa radial e vela radial d'allenamento. Ma siamo anche a fine febbraio. La dannata rata del mutuo è alle porte ed a giorni dovrebbe arrivare la bolletta del gas. Merda.

martedì, febbraio 12, 2008

V = pi * d^3 / 6



V = pi * d^3 / 6 è la formula del volume della sfera. Già. Il volume... Mai sottovalutare il volume. Se conto le ore che riesco ad allenarmi in Laser sono decisamente insufficenti. O almeno lo sono se paragonate a quello che servirebbe per mettermi alla pari con chi vorrei battere in regata. Abito a 100km dal mare, lavoro durante la settimana e vado in Laser da un paio d'anni solo nel weekend o nelle ferie. Quando ci sono le occasioni devo sfruttarle fino all'ultima goccia. E' così è stato questo finesettimana. Sotto la "direzione" dello zio Roby ed assieme ai ragazzi della Pietas ci siamo allenati 3.5 ore sabato e 4.5 ore domenica. Un weekend da incorniciare, spazzato da una bella bora sotto un cielo limpidissimo. Sabato siamo rientrati mezz'ora dopo il tramonto. Roba che la capitaneria ci ferma perchè non avevamo le luci... Non posso dire di non avere fatto "volume" questo weekend. Domenica la poppa è terminata oltre 4 miglia a sud-ovest di Sistiana: Punta Sdobba!

lunedì, febbraio 04, 2008

Rock'n Roll


Finalmente cazzo. Domenica mattina alle 10 la bora non manca, la danno in calando ma lei tiene. Fa freddo e piove ma chissenefrega. Roby prende un paio di boe ed il gommone più grande della Pietas. Fra indossa il suo cappottone di neoprene ed io mi infilo la muta da 5 mm felpata. Fuori è spettacolo. Usciamo dal circolo e man mano che ci allontaniamo le onde crescono. Bene. Le danze abbiano inizio: giù di poppa... Rock'n Roll! La confidenza con lo zigzagare sulle onde aumenta: man mano che il tempo passa le serpentine diventano più naurali e fluide, le "schiacciate" più sincronizzate. Roby dal gommone mi aiuta. Piccola pausa. Ora è il turno dei laschi. Fra è un missile, con i miei 1.3mq di più non le sto dietro. Ci fermiamo. Giù di poppa di nuovo. Le onde sono più grandi. Il divertimento aumenta. Anche le planate. "Più strapoggia" - mi urla Roby. Ormai siamo parecchio distanti dal circolo. Peccato, peccato. Ora bisogna tornare su. Sistiana è distante. Si parte con il nuovo super esercizio "made by Fra". Un quarto d'ora di "riscaldamento" con virate ogni minuto. Piccola pausa eppoi si riparte: obiettivo darci dentro come bestie per 30 secondi, virare, pochi secondi per tirare il fiato e giù di nuovo in piena. 5 serie, poi 4, poi 3. E' ora di rientrare: sono 3 ore e mezza che siamo fuori. Rock'n Roll!