mercoledì, settembre 26, 2007

Il bandolo della matassa


Matassa

Gravedona. Cico 2007. 66 Laser.
Poco da dire. Una salutare legnata sui denti alle mie velleità di aver raggiunto il 50% della flotta laser. Non so partire punto. Sono poco aggressivo punto. Ci vuole più fame e determinazione. Tutto era iniziato bene con un 27 e un 38 venuti fuori facili facili. Ma la serie successiva di 45, 53, 57 e 48 sono di quelle da ko. Il lago era difficile. Capisco. La linea era corta e storta. Capisco. I bordi quasi obbligati. Capisco. Troppa gente con poco rispetto delle regole di regata. Capisco.
Capisco una mazza! Urge trovare il bandolo della matassa...
A parte questo una trasferta super. Lago stupendo con sole e vento. Compagni di viaggio che più non si può chiedere: il fratellino oppossum, superRoby, pellis "nesquick", pietro-dormo-mangio-e-vinco, lara "taichi", francesca italian champion(!), eroTini, valeria zeppelin ed i due più fuori allenatori che abbia mai conosciuto: dani-barbone e carlo-chiodofisso.

lunedì, settembre 17, 2007

Campionato XIII Zona 7^ Prova


Luci&Ombre

Dopo le fatiche mancate di Lignano ecco Muggia ed il suo immancabile vento. Due giorni 4 prove. E se non fosse per le assurde normative Fiv/Assolaser ne avremmo fatte anche 5 di prove. Tanti Laser, ma anche 420, Snipe ed Europa. Più di 70 barche in acqua: spettacolo della vela!
4 prove con vento leggero da maestrale, sole e poca onda. Sono quelle condizioni in cui saper "tirare i bordi" è fondamentale. Vedere le raffiche e far tattica è la chiave per fare goal.
Per quanto mi riguarda posso dire "Luci&Ombre". Inizio a far meno errori ma sempre troppi. Ogni tanto intuisco il bordo ma poi mi perdo nelle scarse. E le raffiche, madonna santa, proprio non le vedo. Ma purtroppo la strada per imparare è solo una: ore di mare, buoni compagni di allenamento e tanta pazienza.

lunedì, settembre 10, 2007

Off Time



Onestamente, dopo il tour estivo, Aries II aveva bisogno di qualche cura. E così questo weekend stop agli allenamenti per aver tempo di fare un po' di lavori sulla mia barchetta. Graffi ed ammaccature sono stati riparati: gelocat al sabato e carta vetrata la domenica. Gli O-ring dello svuotatore sono stati sostituiti con un paio di nuovi fiammanti provenienti dalla Cooperativa Agricola del mio paese: 0.14 euro l'uno. Un giro di Sikaflex nei punti critici.

Discorso a parte la vela. Quella vecchia l'ho trasformata in un laboratorio: linee di forma a tre livelli come nel Finn di Ben Ainslie, Tell-Tales sulla balumina e sul bordo d'entrata ma posizionati al 25% (per ossequio alla mia nuova fede seconda la quale la spinta velica è generata più dalla legge di Newton che non da quella di Bernoulli).

domenica, settembre 02, 2007

Sfigata Lignano


Scuffiare nei bassi fondali è la mia specialità...

Ospitare il Campionato Nazionale di Laser era un lusso che Lignano non doveva sprecare. Ed invece lo ha fatto: 6 giorni di regate con solo tre prove svolte. 5 giorni di bonaccia, 1 di vento troppo forte e uno di tempesta. Il bilancio è ancora più negativo se aggiungiamo i danni casuati a moltisime barche dalla tempesta che ci ha "sorpreso" (dico sorpreso per non incazzarmi nero con il Comitato di Regata) durnate la prova n.3. Io stavo completando la regata con un vento che rafficava non molto distante dai 30 nodi. Nero all'orizzonte. Qualche fulmine qua è la. Nel lasco che precede la bolina finale scuffio. Fondale basso (maledetto comitato...) storgo l'albero. Poi la regata viene annullata. Si deve rientrare. Rientrare? Essendo partiti dalla spiaggia e li che dobbiamo tornare. In pratica si tratta di spiaggiare sotto 30 nodi di vento, onde enormi e frangenti. Mentre rientro la scena è da Caporetto. Decine di Laser rovesciati con persone che imprecano o urlano. Io studio il piano di atterraggio assieme ad Andrea. Ci dirigiamo dove il mare sembra meno cattivo. Tiriamo un profondo respiro e giungiamo a terra illesi (o quasi).
In fondo in fondo forse doveva andare così. Lignano non è mai stato terra di derivisti e forse si è vendicata di questa forzatura. Tutto (eccetto i buffet) è andato storto. L'Italia Cup e i Campionati Nazionali stanno diventando sempre più difficili da regatare. Troppe barche, logistiche lente e macchinose. Torniamo all'estero?