lunedì, dicembre 29, 2008
POINTING HVAR
Sono in viaggio per Hvar. O meglio, ero in viaggio. Ho beccato tormenta di neve nelle montagne croate. Vento a 100km/h. Aries III voleva decollare dal tetto. Un'odissea. Quando arrivava la raffica sterzavo per prenderla con meno incidenza: temevo ribaltamento. Ad ogni modo ora sono qui. Ed è il secondo giorno di regate. Ma non faccio report. I conti alla fine. Anticipo che si sente che sono fermo da molto, troppo tempo. Siamo pochi Laser ma Hvar è maestosa. L'hotel è stupendo. Aries III è parcheggiata a pochi metri. Il balcone della camera da sul mare: quando vedo la barca del comitato uscire mi vesto, scendo e caccio l'amata barchetta in acqua. Un principe.
mercoledì, dicembre 24, 2008
Magari bisogna solo trovare il coraggio
domenica, dicembre 21, 2008
STANDBY
Con la complicità del poco vento ho passato un raro weekend senza mettere il culo in acqua. In compenso sono riuscito finalmente a metter mano a quel cazzo di timone che ho divelto oramai diverse settimane fa nelle secche lignanesi. Natale bussa. La testa è piena di pensieri rivolti a quel magma vita-lavoro che ha per nome Polodigitale.it. Il tentativo di vaporizzare i server è miseramente fallito ed ha portato con sè molte notti passate a fare viaggi San Vito - Trieste. E purtroppo non per vela. Spero solo di cucire assieme il tempo necessario a fare le cose che vanno fatte per lasciar spazio a Hvar. Una regata che è una festa. Una festa che è una regata. Le isolane.
domenica, dicembre 14, 2008
Cinghia bruta
"Cinghia bruta!!!" Così Pietro ama aggiornare il suo stato su Facebook dopo essersi allenato a cinghiare con vento forte. E finalmente anche io ho potuto emularlo: oggi a Lignano la giornata era perfetta. Perfetta per cinghiare intendo. Pioggia, freddo, neanche un'anima viva in mare, ma un bel vento di 15 nodi da NE. In acqua era veramente uno spettacolo che solo il mare d'inverno sa dare. Il cielo alternava groppi scuri a buchi azzurri. Poi uno scroscio d'acqua. Poi una raffica. Il tutto in un incredibile silenzio. Bello. Bello. Sono uscito verso l'una e mezza con l'idea di fare un'oretta di allenamento e mi sono ritrovato a rientrare che faceva praticamente buio. Il vento sui 15 nodi è una bestia cattiva: più ritardi il depotenziamento della vela più la barca possiede energia per andare forte. Ma resistere dal cazzare vang, cunningham e base si paga ovviamente con i quadricipiti. Sorrido: ho la sensazione che il diverso lavoro che sto facendo in palestra sta iniziando a dar frutti. Dopo Formia, un mesetto e mezzo fa, ho cambiato metodologia d'allenamento. L'ho fatto dopo essermi confrontato con Carletto. Lui, piccolino e leggero, va con vento forte come gente decisamente più alta e pesante. In sostanza lavoro di più sulla forza massimale. Conscio e speranzoso che usando meno muscolatura questa ceda più tardi. Si sa, l'allenamento non è una regata. Vedremo. Natale è vicino. Hvar pure.
mercoledì, dicembre 10, 2008
RAGNATELE
domenica, novembre 30, 2008
ARTIGIANI
3D Model of the Epoxy Resin structure
Mentre attendo che passi il diluvio a Lignano me ne sto in macchina e ripenso a ieri. Sono uscito verso la una con un buon vento da WSW. Mi son fatto 40 minuti di poppa in laguna e quando son giunto quasi a Marano ho invertito la rotta. Il vento è calato ma il rientro era assicurato dalla marea calante con annessa ovvia corrente. La mia stupidità ha fatto sì che mi sia messo a testare le secche della laguna in una giornata in cui il mare era molto torbido: ho divelto il timone in 40 cm di fondale. Ma si sà che sono purtroppo fortunato (dico purtroppo perché così non imparerò mai). Al rientro mi attende il Gazza. Mi accendo una cicca. Gli spiego. Sorride. Telefona. Mi dice: vieni con me. Andiamo in una catapecchia dove ad attenderci c'é il Narduzzi (poliedrico artigiano lignanese) intento a resinare un kite. Mostro il danno. Sorride. Carica della epossidica, lavora 5 minuti, mi guarda e mi dice: va tenuto per un po' ad almeno 15 gradi altrimenti non catalizza. Ora il timone é a casa vicino al termosifone.
domenica, novembre 23, 2008
Fortuna
Si è sempre pronti a sacramentare quando le cose vanno storte. Ed è complicato riconoscere quando la strada torna in discesa. Lo scorso weekend m'hanno fregato la scotta di Aries III. L'avevo comprata poco tempo fa online from England. Era particolare: rispetto alle scotte comunemente usate è più sottile e leggera. Da quello che ho letto è frutto di uno studio fatto da laseristi top. Domenica scorsa, estremamente incazzato ho appeso un cartello. Diceva più o meno così: "HO PERSO la mia nuova e amata scotta. Chi la trovasse m'avverta". Ilarità generale tra gli amici. Ebbene, questo sabato, la scotta è riapparsa. Lignano continua ad amarmi.
Anche questo finesettimana l'ho passato tra ufficio e darsena. Purtroppo questo non è tempo di far troppa vela. Ariess III lo ha capito. Fa la faccia triste e ruffiana ma sa che non la tradirò mai. Si tratta solo di aspettare che la buriana in Polodigitale.it molli un po'. Nel frattempo si sfrutta al massimo quelle poche ore che riesco a dedicare alla mia amata amante. Mi sto abituando ad allenarmi da solo e, se devo essere sincero, non è poi così male. Sono solitario di indole e questo m'aiuta non poco. Anche ieri ed oggi in mare è stato puro divertimento. Ora mi sono costrutito due piccole boe che mi porto in mare per simulare le regate. Mancano gli avversari. Arriveranno.
lunedì, novembre 17, 2008
Bora&Bonaccia
Nel pomeriggio di sabato, intenso allenamento lignanese spazzato da una bella bora poco sotto ai venti nodi. Tutte le volte che arriva bora a Lignano l'onda è grande ma molto strana: molto spostata a destra, cosicchè di bolina mure a sinistra ci picchi contro mentre mure a dritta ci scivoli di lato. Di poppa la situazione è altrettanto strana con la barca che parte in planata senza nemmeno dovere fare troppi zigzag. Mi sono fatto due ore e mezza in mare ed alla fine sono rientrato mezzo congelato e stremato. L'estate è finita da un pezzo ma io sono uscito leggero. Tronco di mona.
Domenica situazione opposta. Vento leggerissimo e tiepido sole novembrino. Me ne sono stato in laguna assieme ad un paio di boe a fare regatine da solo. Come si fa a regatare da soli? Chiedetelo al presidente del Boba Sailing Team, alias Pietro. Me lo ha insegnato lui ma è un segreto.
La laguna è molto interessante dal punto di vista tattico/strategico: buone e scarse a gogò, zone di pressione, raffiche, corrente. Dopo oltre due ore il vento però cala del tutto e mi vedo costretto a fare la solita telefonata al Gazza che mi viene a recuperare con l'enorme gommone da 200 e roti cavalli dello YCL. Come i veri.
domenica, novembre 09, 2008
CASA DOLCE CASA
Mille ragioni mi hanno spinto a tornare a Lignano ad allenarmi da solo. In primis il poco tempo che ho in questo periodo. Purtroppo e per fortuna l'azienda di "famiglia" m'assorbe molto tempo per cui la logistica per fare vela deve essere snella. Il weekend lignanese non è stato però molto fortunato. Sabato pomeriggio sono uscito con vento leggero. Poi un errato calcolo dei flussi di marea unito ad una totale bonaccia mi hanno spinto in mezzo alla laguna. A quel punto il sole stava tramontando e se se non fosse stato per il buon cuore di un pescatore tedesco (!) ero ancora là. Però la serata ha poi volto al meglio: in dasena c'era la festa di chiusura del Campionato Autunnale altura della mia società. Cinghiale allo spiedo. Americani a pioggia. Musica a palla e cubiste sui tavoli. Rinfrancante. Domenica il vento è sempre molto leggero e la giornata è limpida e mite. Esco verso mezzogiorno e punto il mare aperto. Un paio d'ore di virate e strambate, ma il vento è veramente poco. Mentre rientro incrocio Adriano (collega barista ai tempi dei miei extra discotecari) che mi fa qualche foto. Gioco un po' a zigzagare in darsena tra i motoscafini. E' sera.
P.S. le cubiste dello YCL sono state immortalate con una cattura de Sharing In Real Time Experience.
mercoledì, novembre 05, 2008
BARACK
Formia doveva essere un bel campo di regata. Ma la sfiga ha voluto che ci siamo presi tre giorni di bonaccia. Morale della favola una sola prova disputata. Nell'unica prova disputata con un leggero vento da sud-ovest ho chiuso con un insipido trentaduesimo. Ma è stata anche la prima trasferta che ho fatto con gli amici di Muggia. Il mio carattere vagabondo ben si adatta a questi continui cambi ma devo dire che questa volta la compagna era veramente eccellente. Carlo, Betta, Giò, Hermes e Jan. Tutti genuinamente appassionati di vela e di Laser. Qualcuno anche di videogiochi ma questo è un altro discorso.... Nelle prossime settimane l'idea era quella di trasferirmi in terra giuliana per allenarmi ma temo che i molti impegni di lavoro mi costringeranno a fare "base" più vicino. Lignano preparati. Chiudo con una nota. Non me ne voglia il mio caro amico Capri se non gli ho dedicato (come promesso) il titolo di questo post: oggi è giorno da dedicare alla speranza del cambiamento.
lunedì, ottobre 27, 2008
TIRARE LA CORDA
Sabato e domenica c'era il "4 Paolo" a Trieste. Classica regata di fine stagione aperta a moltissime derive. Aries III è gia a Trieste, anzi a Muggia. Le previsioni danno bora forte ed infatti quando arrivo il mare è bianco ed il sole splende. Ma il comitato decide che il vento è troppo e alle due del pomeriggio rinvia le regate. Le condizioni non sono estreme cosicchè io e Carletto decidiamo di uscire a fare un paio d'ore di allenamento. Questo è stato il mio primo errore. Già alla mattina mi sentivo strano. Non stavo male fisicamente, ero come dire... assente. Le due ore e mezzo passate in mare sono state una tortura. Non riuscivo a stare in piedi di poppa e scuffiavo in continuazione. Di bolina abbiamo provato a fare un po' di regatine ma non riuscivo a concentrami su nulla. M'innervosivo immediatamente e beccavo decine di lunghezze in pochi minuti. Poi abbiamo provato a fare un po' di passo e dopo si e no un minuto le gambe si rifiutavano di cinghiare: mi sentivo come "spossato". Non capivo.
Poi, mentre rientravo a casa, ho ripensato alla settimana appena conclusa. Per stare dietro ad alcuni importanti lavori io e mio fratello abbiamo dovuto fare i salti mortali lavorando come matti dalla mattina alla sera. Ho passato ben oltre 50 ore in ufficio e dormito purtroppo meno della metà. Ed allora le cose mi sono apparse chiare. Ho tirato troppo la corda ed il mio fisico e la mia mente stavano solo chiedendo una piccola pausa per ricaricarsi. Ho optato perciò per un cambio di programma ed un ritorno ai ritmi ultradiani: domenica niente regate.
domenica, ottobre 19, 2008
Autoipnosi negativa
Alla Barcolina, due domeniche fa, era già successo. Ieri ed oggi, alla regata della Coppa Città di Muggia, è accaduto di nuovo. Parlo del fatto di trovarmi in testa ad una regata con gente brava e forte. Sabato una bella bora ha spazzato il vallone di Muggia ed abbiamo corso tre prove. Nella prima ho avuto il "lampo". Oggi altre due prove con un maestralino leggero ed il "lampo" è successo di nuovo. E mi sono sopreso più di ieri. Oggi c'erano le condizioni in cui generalmente sono in totale difficoltà: pura tattica, posizionamento. Però qualcosa sta cambiando. Inizio a percepire che l'intuito del bordeggio altro non è che sperimentazione e coraggio. Rimanere concentrato rotando il tuo focus di volta in volta nei punti che lo richiedono. Ecco. Questo devo fare. Ma devo imparare ancora molto e devo anche iniziare a fascicolare i miei successi, le mie "good performance". Il mio inconscio prima o poi si convincerà e mi regalerà le prestazioni che sto cercando.
domenica, ottobre 12, 2008
MATRIX
Weekend andato completamente diverso da quanto previsto. Sabato volevo fare un buon allenamento a Lignano, focus su “atteggiamenti” da regata (troppo lungo da spiegare). Domenica mattina l'idea era per una sveglia all'alba, poi treno diretto a Trieste ed infine Barcolana su Furkolkjaaf di mio fratello Pupo. Ma tutto è andato storto. POLODIGITALE.it ha avuto bisogno che io lavorassi un po' anche in questi giorni. In questi tempi non è il caso di lamentarsi perchè c'è troppo lavoro no? Ad ogni modo anche se ho dovuto rinunciare alla festa della Barcolana sono riuscito comunque ad allenarmi un po' a Lignano. Sono uscito sia ieri che oggi verso sera e rientrato praticamente con il buio. Pochissimo vento. Ma era da moltissimo che non mi allenavo con la bonaccia. Ed è stato ovviamente molto utile. Tra le altre cose mi sono soffermato sulle virate ed ho ricalibrato un po' lo stile.
Così come ho deciso di ricalibrare un po' anche questo mio blog allargando il suo focus. Nello sport della vela così come in qualsiasi altro sport praticato con amore, è l'interezza della propria persona che si mette in gioco, la sua abilità, il suo carattere, il suo inconscio, la sua tecnica, i suoi impulsi ed il suo intelletto. Così ho allargato la colonna qui a destra affinché possa ospitare espansioni dell'esperienza velica, codice criptato di Fabio, sperimentazione virtuale d'espressione.
lunedì, ottobre 06, 2008
Moderate and bad performance in Barcolina
Weekend passato a fare la Barcolina che quest'anno era aperta anche ai Laser. L'angelo custode che sono convinto mi stia seguendo in queste settimane mi (e ci) regala due bei giorni. Sabato due prove con bora forte e domenica una prova con una intensa libecciata.
Nella prima prova azzecco una bella partenza, bolino conservativo ma gioco con le raffiche. Un bel sinistro in prossimità della boa al vento mi fa girare primo davanti ai due superbravi e superamici Pietro e Carlo. Ho pure un bel vantaggio che però viene completamente annullato nel lasco in cui le raffiche arrivano prepotentemente da dietro mentre le mie vele quasi sbattono per assenza di pressione. La prima cagata la faccio alla boa che ci porta nella poppa: non strambo subito per orzare e pigliare presto la raffica. Lo faccio tardi e i due volponi di cui sopra mi passano. Alla boa di poppa sono distante pochi metri ma una schienata prepotente in inizio lasco attira l'attenzione del buon Fonda che mano al fischietto mi obbliga al 720. Eseguo, mi passano in due ed ho pure perso contatto. Rincorro un po' e supero con furbizia il quarto. Nei lati successivi cambio poco. Chiudo 4 a pochi metri.
Seconda prova un disastro: parto male e una raffica quasi mi fa scuffiare, viro male, riviro, alzo la testa e gli altri sono già tutti avanti di cinquanta metri, tutti in fila sulla destra! Decido di spaiare ed anche Franz fa lo stesso. La prendiamo sonoramente in quel posto: arriviamo alla boa di bolina con uno svantaggio abissale. Non pago decido di scuffiare in boa e pure di toccarla. Eseguo il 360. La poppa è desolante: gli altri sono giù in boa mentre io sono neanche a metà. Ultimo. Ora ho chiaro che bisogna bolinare sulla destra ma quando sono su quel lato del percorso noto che tutti, dico tutti sono sulla destra. Non mi resta che stare al centro e cercare di concentrarmi solo sulle raffiche. L'angelo custode mi premia. Recupero ben 4 posti e chiudo quinto.
La domenica si parte tardi perchè il libeccio entra solo alle 2 e mezza. Parto discreto ma subito Pellis mi rulla da sopravento e sono costretto a virare. Stocchetto e rientro subito perchè tutti sono sulla sinistra e non voglio perdere contatto. Gioco un po' sulle raffiche e cerco di stare concentrato sulla conduzione. Mi fanno molto male le gambe e non riesco a cinghiare. Le onde sono ripide ed alte e si sbatte molto. Alla boa di bolina sono un po' meravigliato perchè giro inaspettatamente terzo neanche molto distante. Tengo la posizione sia nel lasco che nella poppa. Giro la boa che ci riporta in bolina ed inizio una serie incredibile di cappelle. Marco e Franz dietro di me virano e vanno sulla sinistra. Io attendo. Ma cosa attendo? Boh! Quando decido di andare a mettermi fra loro e la boa probabilmente sto chiudendo in scarsa. Marco è chiaramente davanti a me. Ansia. L'inconscio paralizza qualsiasi atteggiamento coerente. Incrocio davanti a Franz e, figo dei fighi, incrocio dietro a Marco. Forse la sinistra è vantaggiosa? Secondo voi? Probabilmente è il secondo bordo in scarsa che sto facendo ma non è finita qui. Ad un certo punto preso letteralmente dal panico riviro. Chiaramente richiudo in scarsa ed incrocio dietro anche a Franz. Tutto questo accade in meno di 5 minuti. Una bella prova mandata a troie. Poco importa se nella ultima bolina mi riavvicino un po'. La frittata è fatta.
lunedì, settembre 29, 2008
JOFANAUT
Ragazzi miei questa è storia della vela lignanese. La prima volta che sono salito in barca è stato una quindicina di anni fa. L'altura a Lignano era stellare: tutte le barche open più veloci dell'adriatico avevo sede a Marina Punta Faro. Il mitico Fanatic, vincitore di molte barcolane, era il sogno di quegli anni. Poterci montare sopra era un privilegio di pochi. Vabbè, non divaghiamo...
Sabato sera durante una succulenta cena presso l'antica sede YCL, il buon Gazza mi ha dato un dischetto, un floppy da 3.5". Preistoria informatica. Dentro il dischetto c'era il mitico software di navigazione Jofanaut. Questo software all'epoca era un qualcosa “avanti anni luce” e, per certi versi, continua ad esserlo. Nato dalla mente e dalle mani dell'ingegner Faraglia, programmato in basic e funzionante in dos, si interfaccia via NMEA a tutta la strumentazione di bordo e da indicazioni di navigazione da regata degne dei costosissimi software della B&G: layline, storico vento, vmg target su polari, ecc...
Questo software mi ha anche un po' fottuto. Dal giorno in cui l'ingegner Faraglia mi ha preso in disparte e spiegato il funzionamento del programma, penso e continuo a pensare che la vela non è estro o talento. Ma geometrie e vettori. Forse sbaglio, forse no, fatto sta che Aries III è oramai diventata un laboratorio tecnologico.
In calce aggiungo solo una piccola nota sul weekend appena terminato. Due giorni di bora di 20/25 nodi. Onde giganti. Boline impegnative e poppe in planata continua strambando sulle facce negative delle onde. Lignano m'ha dato tutto quello che poteva darmi in questi mesi. Ora inizia l'autunno con un ottobre carico di regate locali. Speriamo di trovare vento forte no?
giovedì, settembre 25, 2008
Google o Cesvi?
Per un paio d'anno ho avuto sulla destra di questo blog le pubblicità di Google. Ci ho anche guadagnato un paio di centoni e nulla tolgo a Google (anzi BigG ha le mie simpatie) ma penso sia più "carino" dare spazio agli amici del Cesvi. La pubblicità che riuscirò a fare a loro sarà il miglior credito che io possa ricevere.
lunedì, settembre 22, 2008
Baileysengi...
Nazionale sul Garda: tre giorni di 20 nodi e freddo. Planate e cinghiate.
L'ultimo giorno io e Fra abbiamo giocato a carte scoperte, dichiarando la "buca": lei m'ha detto che voleva vincere una prova ed io le ho detto che volevo arrivare 20. Morale: Fra ha vinto una prova (quasi due a dire il vero) ed io ho fatto venti. Semplice no?!
Chiudo 26, un discreto risultato. La performance poteva essere migliore e lo sarebbe anche stata se avessi evitato di avvitarmi due volte nelle boe. Ad ogni modo il morale torna a casa alto.
A Riva ho rivisto un sacco di amici che era parecchio tempo che non incontravo: la già citata aviere Fra che sta entrando in Zona, Fratellino Opossum ancora fuori forma (pensavi forse di battermi senza allenarti??? ehhhhhhh!!????), Ale che centra una vittoria alla sua ultima uscita in 4.7, Diego venuto a salutare un po' di amici de èxito, Cavallo sempre più rabbioso con i suoi svogliati ragazzi, Tazio a cui ho offerto un rosso a fine regata ed Eze, che m'ha fatto capire di mettere la ricerca della performance davanti alla ricerca del risultato. Chi pensa che fare Laser sia poco "sociale" è servito...
lunedì, settembre 15, 2008
POLO IN THE WAVES
Questa sera mi è arrivata una email di Alberto con questa foto allegata. E' di due sabati fa. A Lignano soffiava lo scirocco e i bambini della scuola vela YCL erano in spiaggia per la festa di fine corso. Io ero in mezzo al mare ma poi li ho raggiunti. Avevo rinunciato alla zonale pur di non mancare. Ed ho fatto bene. Proprio bene.
Sabato e domenica appena passati è arrivata invece la bora. Ma forte forte. Troppo. Diciamo che le raffiche superavano i trenta... Sono uscito lo stesso ma l'ho fatto più per imparare a gestire queste situazioni che non per altro. In queste condizioni non fanno regate. Ho scoperto che il Laser, di bolina, tiene botta anche a questi venti. Impossibile invece fare poppa. Nei laschi riuscivo ancora ancora a gestire il vento ma appena provavo a poggiare la barca urlava e dovevo strozzarla in ogni maniera. Avrei voluto provare a “mollare le redini” ma non sono riuscito a raggiungere un pezzo di mare con sufficiente fondale per essere libero di scuffiare senza pericolo di storgere l'albero.
Domenica sera ho caricato la barca: questa settimana si parte per la nazionale sul Garda. A darmi una mano è venuto il Gazza, reduce anche lui da una uscita in windsurf. Era rotto da tutte le parti ma gli occhi gli sorridevano.
venerdì, settembre 12, 2008
Dartboard
Settimana dura in ufficio. Pochissimo tempo a disposizione per divagazioni extra lavoro. Però domani mettono pioggia e bora scura. Le previsioni dicono raffiche a 40 nodi ma esagerano spesso. Vedremo. Io intanto programmo una sveglia di buon mattino. AriesIII è giù che m'aspetta.
mercoledì, settembre 03, 2008
George Clooney e Tazio
Clicca per leggere l'articolo... :)
Al Campionato Master di Gravedona, durante la seconda giornata c'era un motoscafo che girava intorno al campo di regata. A bordo c'era il bel George. Grande attore, ricco e sexy. Adorato dalle donne di mezzo mondo e silenziosamente invidiato da alcuni maschi. Nel campo di regata invece c'era un Laser con a bordo Tazio, classe 1938, professore di fisica e matematica in pensione. Tazio porta con se una scatoletta con 6 pastiglie da prendere per i vecchi problemi alle coronarie. Tazio ha fatto tutte le 6 prove con un bel vento di 12-15 nodi. Ha pure scuffiato. C'è chi sceglie di stare davanti alla TV ad anestetizzare i propri talenti, io preferisco bere un bicchiere di rosso con Tazio.
Il mio Campionato Master è andato bene. Sono finito sesto a pochi punti dal terzo. I primi due erano obiettivamente una spanna sopra tutti. Sinceramente non pensavo di poter arrivare tanto in alto ma ora che il Campionato è finito è bene che mi dia del “mona”. Mona perchè non combatto abbastanza, mona perchè giravo la prima bolina quasi sempre tra i 15/20 per poi recuperare, mona per non avere avuto coraggio di attaccare Alessandro nell'ultima prova (terminata secondo!). Per vincere bisogna avere fame ed è venuto il momento di digiunare. Porto a casa soprattutto questo: una regata è in realtà una guerra totale, dove devi dare sempre il 100% e anche più. Quando abbassi la guardia finisco KO, sei lento, non guadagni, ti superano, ti deconcentri, t'incazzi e va tutto a puttane.
mercoledì, agosto 27, 2008
Mutande e Libeccio
Sabato a Lignano è soffiato libeccio moderato e mi son fatto 4 ore in mare. Già 4 ore. Era la prima volta che accadeva e come al solito le sorprese di questo posto sono infinite. L'onda ragazzi... l'onda di Lignano ve la scordate sui laghi ed anche a Trieste. Venite qui. Venite qui.
giovedì, agosto 21, 2008
Io porto culo.
E' fuori discussione che se volete ottenere ottimi risultati non dovete fare altro che invitarmi ai vostri allenamenti. Possibilmente sul Garda. Come pensate che sia successo che Dieghito e Zbogar abbiano potuto ottenere il bronzo e l'aregento alle olimpiadi? Allenamento? Dedizione? Talento? Nada! Semplicemente mi hanno invitato ad un loro allenamento. Non si tratta di "coaching" ma solo e semplicente che porto culo a tutti coloro che mi stanno simpatici.
http://wavebass.blogspot.com/2008/04/ed-il-mal-di-testa-se-ne-and.html
http://wavebass.blogspot.com/2008/07/doors-are-being-opened.html
lunedì, agosto 18, 2008
Italian Scout
Per questa trasferta austriaca ho deciso di fare le cose come piacciono a me. Carico nel Kangoo tenda, saccoapelo, tavolino, fornellino, pentolame. Ma visto che rimane spazio ci butto dentro anche la bicicletta. L'idea è di andare in un campeggio ma quando arrivo al circolo di Wolfgangsee tutto mi convince a fare del piazzale la mia piazzola: ci sono i bagni, gli spogliatoi, le docce calde. C'è il giardino ed un ristornate. L'alaggio delle barche dista 20 metri. Il supermercato 200 metri. Ovviamente non posso montare la tenda ma il mio Kangoo si trasforma in 5 minuti in comodissimo letto con tanto di tendine oscuranti! E allora scelgo un buon punto riparato dal sole e leggermente appartato. Sono arrivato un giorno prima per allenarmi un po' e così nel pomeriggio esco in compagnia di qualche altro Laser e di un Finn. Il vento è molto debole ed è quello che mi aspetto. Questo lago dista 50km da un altro lago che conosco per la sua fama di "bavettaro": Attersee. L'indomani mi sveglio con calma: la partenza è all'una. La giornata è calda e baciata da sole. Alle 13 inizia a soffiare il vento. Si esce in acqua e si fanno tre prove con 20 nodi. Alla faccia delle brezzoline! Su 49 faccio un 27, un 13 e un misero 39. Il giorno seguente fa un freddo cane. Si va in acqua nel primo pomeriggio. Il vento è impetuoso, rafficoni gelidi e potenti scendono da Nord-Ovest e segnano poco il mare, sicchè ti prendono alla sprovvista. Io non mi sono portato nulla di pesante e sono costretto a combattere più contro i principi di congelamento che contro gli avversari. Nella seconda prova scuffio 3 volte ma resisto e decido di fare anche la terza prova nonostante non riesca quasi a parlare dal freddo. I DNC (ritirati) sono parecchi. La sera inizia a piovere ma decido comunque di farmi da mangiare in ricordo dei vecchi tempi dell'Agesci. Filetto di pollo in padella (un po' umido però...) e spinaci. La pioggia continua e dura tutta la notte. La macchina non è la tenda ma sentire il rumore della pioggia è comunque soporifero. Quando mi sveglio (tardi) alla mattina la pioggia è se vuoi ancora più forte. Faccio colazione e dopo pochi minuti c'è il segnale di barche in mare. Piove che Dio la manda e decido di vestirmi con tutto quello che ho. Il vento è sempre molto forte e facciamo due prove. Nella seconda chiudo con un potente 14. Poi il vento cala e si va tutti a terra. Sono circa le tre del pomeriggio. Nessuno disarma: verso sera, intorno alle 6, è nata una brezza da SudEst ed il comitato richiama le barche in acqua. Terza prova che finisce quasi con il buio. La pioggia però è finalmente cessata. Domenica mattina mi sveglio con un tiepido sole. Ottimo per asciugare tutto. Poi si va in acuqa per l'unica ed ultima prova. Questa prova è stata molto istruttiva perchè finalmente ho sperimentato un "controllo" degli errori. Parto bene ma duro 20 secondi. Poi vengo risucchiato e coperto. Viro alla ricerca di spazio libero ma fatico a trovarlo. Quando lo trovo sono nel bordeggio sbagliato. Giro la boa di bolina praticamente ultimo. So che sono mediamente veloce di poppa e mi impegno al massimo: passo barche su barche. Non guardo niente e nessuno: solo la prua di AriesIII. Quando entro in raffica faccio VMG e cerco di rimanerci. Alla boa sono esterno di 5 barche. Freno. Attendo che si incasinino fra loro e ne passo 4. Ma l'illuminazione più bella arriva durante la seconda bolina quando mi accorgo che davanti a me il vento fa un destro man mano che si sale. Io sono molto a sinistra (quindi un po' nella merda) e decido di rientrare pagando prima possibile il debito, non curante di tagliare completamente il campo di regata e di passare a poppa di molti avversari per poi riposizionarmi mure a dritta sul centro destra. Quando arrivo in layline il guadagno fatto è veramente spropositato. Termino 19, quasi 30 barche superate. Bello bello.
lunedì, agosto 11, 2008
Wolfgangsee
sabato, agosto 09, 2008
Dio c'è
Ieri sera sono tornato sconsolato a casa. La mancanza di vento mi ha tenuto a terra. Allora sono andato in ufficio a preparare dei cartelloni per la sede della squadra agonistica dello Yacht Club Lignano. Verso l'una di notte, prima di chiudere il computer, apro Firefox e mi collego a www.yclignano.it, così, solo per vedere quanto vento fa. L'anemometro è bloccato di nuovo. Segna fisso una raffica delle 23 e 30: 67,8 nodi da 299 gradi. Panico. E' chiaramente una tromba d'aria o qualcosa di molto simile che, se proveniente da quella direzione, fa un male cane a tutte le barchette della sede YCL. Mia compresa. Mando un sms all'amico Gazza chiedendogli che l'indomani mattina mi telefoni se ci sono guai. La notte fatico ad addormentarmi. Temo forte i danni. La mattina mi sveglio tardi. Nel cellulare ci sono due chiamate del Gazza. Inizio a sudare. Ho paura a telefonargli. Trovo coraggio. Mi risponde lui e mi dice che è venuto giù il disastro, mi dice che sta raccogliendo gli optimist volati nel piazzale, che 8 barconi sono crollati dagli invasi, che la furia del vento ha sradicato alberi e cabine. Ma che la mia barca è immacolata. Orgogliosamente ferma dove l'avevo lasciata. Faccio colazione e scendo a Lignano. Quando arrivo al circolo lo spettacolo è brutto. Tutti i piccoli motoscafi dei pescatori sono rovesciati. Gli optimist hanno i segni della furia passata. Le barche dei canottieri sono piene di botte e crepe, alcune sono cadute a terra. Tutto questo accade nel raggio di pochissimi metri dalla mia amata Aries III. Una delle canoe volate a terra dista sì e no 20cm dal fianco della mia barchetta. Incredulo di tanta grazia apro il telone e verifico. E' tutto in ordine. Le facce di chi ha subito danni placano i miei sorrisi ma non posso non notare che sono forse l'unico ad essere stato graziato. Ragazzi miei, poco da dire: comportatevi bene, bestemmiate di meno, un po' più di gratuità e di pazienza. Prima o poi il Signore troverà occasione di premiarvi. E quando lo fa si sta proprio bene.
mercoledì, agosto 06, 2008
Tra onde e relax
Mentre i miei amici laseristi stanno facendo il campionato di distretto a Civitanova io ho deciso di dedicarmi all'allenamento in quel di Lignano. Questa nuova barchetta sta diventando giorno dopo dopo giorno un'estensione del mio corpo. L'anno scorso (e forse anche i mesi scorsi) non sono mai riuscito a godermi la barca fino in fondo. Gli spostamenti fino a Trieste per allenarmi erano onestamente sfibranti ed ora non mi par vero di essere in mare un'ora dopo che ho bevuto il caffè a casa...
Piano piano sto mettendo radici nella vecchia darsena. I pescatori che inizialmente mi guardavano storto, mostrano i primi timidi segni di una bozza di saluto. Allo stesso tempo sto facendo miei i ritmi della laguna e della forte corrente del canale. Ho compreso che non bisogna forzare nulla. Che con un po' di pazienza si riesce a risalire la corrente anche con bonaccia. In questi giorni regolo il programma di uscite sulla base delle previsioni del vento. In assenza di venti di gradiente, la brezza cronometricamente inizia a soffiare alle 2 del pomeriggio. A seconda di quanto Eolo ti voglia bene scarica in mare dai 6 ai 12 nodi. Ma quando la bora entra allora lo spettacolo è garantito. La bora a Trieste/Muggia è potente e nervosa. Poca onda. A Lignano è l'opposto. Dolce e lineare. Onda enorme. Oltre questo Lignano è posizionata in modo tale che il numero di minuti che riesci ad allenarti alle andature portanti è molto vantaggioso. Questo è il motivo per cui stamattina e domenica mattina mi sono svegliato alle 7. Mangiato il più possibile e puntato la macchina verso la cittadina balneare. Oggi, per esempio, ho fatto tre ore in mare, di cui una passata a surfare interminabili onde. This is my relax baby!
giovedì, luglio 31, 2008
Piercing
martedì, luglio 22, 2008
Tasse
Ore 17.30 monto in macchina. Ore 18.30 sono in muta davanti ad AriesIII. Vela aramata, pronto ad uscire. Sinceramente ricordavo i 15/20 nodi meno potenti. Le bandiere e gli alberi sono piegati ed il mare è molto bianco. Una telefonata a Gazza e lo avverto che sto per uscire: un'ora e mezza al massimo, poi lo richiamo. Se non mi sente attivarsi please... E' la prima volta che esco con bora a Lignano ed è uno spettacolo. Il canale d'uscita è propedeutico a quello che succede in mare aperto. Le onde piano piano aumentano di intensità e l'uscita avviene di bolina larga. Nel giro di pochi minuti sono nei pressi della boa Foranea (1 miglio fuori!). E li inizio a "tentare" di bolinare. Le onde sono impetuose e frangono sempre. Strano. I 15/20 nodi me li ricordavo meno vivaci. Faccio un po' di bordi e sperimento un po' di nuove cosette. Il tempo passa e dopo un po' m'accorgo che è ora di rientrare. Allargo la bolina e punto al faro Verde. Madonna Santissima. AriesIII decolla ogni volta che ho un po' di coraggio a cazzar scotta. Sono appeso a poppa ma devo lottare in continuazione contro il "nose-diving". Dopo poco più di una oretta sono sfinito. Senza mal di testa ma anche senza forze. Rientro e ad accogliermi c'è il Gazza che sorride. Lavo la barca, mi cambio, monto in macchina e torno in ufficio a finire quattro cose. Ma prima di farlo controllo lo storico dell'anemometro della darsena: ENE - 20,9 nodi di media e raffiche a 27,8. Mi pareva strano.
martedì, luglio 15, 2008
Lignano ama chi la ama...
lunedì, luglio 07, 2008
The Doors (are being opened)
lunedì, giugno 30, 2008
Isola delle Conchiglie
Domenica, mentre stavo rientrando da tre ore di allenamento solitario in una stupenda giornata di brezza, ho visto quell'isolotto e m'è venuto in mente quel tempo. Ho guardato l'orologio ed erano le sette. C'era il pericolo che la brezza mollasse e la marea stava per invertire. Tra me e me ho pensato che se beccavo la laguna che si svuotava erano cazzi amari a rientrare nel porticciolo. Ma la voglia di fare il giro dell'isola era troppo forte. Il vento ha tenuto: era evidente che voleva premiare la mia nostalgia. Ed anche la laguna ha fatto la sua parte, ritardando la marea e seminando le bricole di gabbiani.
mercoledì, giugno 25, 2008
Desmodromica
Ne ho la certezza: Aries III è sicuramente desmodromica. Come la mia Ducati ha una divertente coppia motrice ed un carattere nervoso. Sarà la novità, sarà il caldo torrido di Lignano ma la sensazione è di avere una barca diversa da quella precedente. Non sono esperto e non mi voglio addentrare in ipotesi fantasiose... però quel che è vero è che il feeling sul timone è cambiato. Tra sabato e domenica ho passato molte ore in mare e mi sembra che la barca "parli" di più. Potrebbe dipendere dal fatto che è tutto nuovo, dal fatto che gli alberi sono rigidi (anche se ho usato la vela vecchia) oppure dalla bella barra in carbonio. Comunque sia sono belle notizie. Belle notize vengono anche dallo YcLignano. La base a terra, seppur piccola è perfetta per le mie esigenze: piazzale dove parcheggiare comodamente, recinto chiuso dove lasciare la barca al sicuro, acqua e gomma per lavare, cassoni dove riporre qualsiasi cosa. Bene.
venerdì, giugno 20, 2008
ARIES III
Troneggia fiera sopra il suo carrello. Nuovo anche quello. Ad occhio è smilza e simmetrica. E' una settimana che le cucisco addosso gli abiti per farla stare comoda ed elegante. Domani le attende il varo e le prime di ore d'acqua salata. Sarò conteso tra lo ascoltarla e la sperimentazione. Aries era la goletta di papà, costruita in legno di notte. Aries II è stata pura scuola di sport. Un pezzo di vetroresina che è stata per me una sfida a 360°. Ora c'è lei, Aries III.
Aries
lunedì, giugno 16, 2008
Istinto femminile
venerdì, giugno 13, 2008
mercoledì, giugno 04, 2008
Il blog si ferma
lunedì, maggio 26, 2008
Viodarin...
giovedì, maggio 22, 2008
Learning...
giovedì, maggio 15, 2008
Strambaaa!
http://picasaweb.google.com/wavebass/TrofeoRochelli2008
lunedì, maggio 12, 2008
Lisa
lunedì, maggio 05, 2008
Todos junto
domenica, aprile 27, 2008
Ed il mal di testa se ne andò
lunedì, aprile 21, 2008
Magia
lunedì, aprile 14, 2008
Vuoto
lunedì, aprile 07, 2008
Topolotte
lunedì, marzo 31, 2008
29 Marzo
Ph. © Andrea Carloni
Il 29 marzo del 1968 cadeva di venerdì e mia madre m'ha detto che nacqui alle 9 e mezza di sera in casa di mia nonna. 40 anni dopo (l'altro ieri) ero ad Andora per l'Europa Cup. Io odiavo festeggiare il mio compleanno ma questa volta invece no. Proprio no. L'elenco delle cose belle che mi sono capitate in quel giorno è veramente lungo. Parto in ordine cronologico. Mattina presto vengo svegliato da un "aauguriiiii" di Fra. La prima immagine della giornata è quindi un sorriso. Se conoscete la dentatura della Clapcich non occorre dire altro. Fuori c'è sole, cielo azzuro e vento. Scendiamo al circolo e m'incammino ad armare la barca. Incontro Pietro che mi butta lì una frase d'auguri talmente vera che traballo. Pietro è giovane ma è persona concreta fino al midollo. Il suo complimento mi fa ringiovanire di una decina d'anni... Si scende in acqua. Sono insolitamente tranquillo e mentre raggiungo il campo di regata ripenso al paio di consigli di Roby.
Danno i 5 ed io, ancor più insolitamente tranquillo, attendo l'ultimo minuto per trovare il mio posticino tra gli 85(!) Laser schierati in linea di partenza. Parto completamente libero. Il vento è sui 10/15 nodi. Cinghio mure a dritta verso costa. Soppravento a me, non molto distante (!!!) c'è Karpak, il fuoriclasse estone.... tra me e me penso che forse non è il caso di virare... Continuo verso terra e giunge il momento di chiudere il gruppo di destra. Mahhh?!?... ma???!!!!... uhhhhhh... siamo in boa... mi guardo in giro.... dove cazzoooo sono tutti gli altri? Giro settimo. S E T T I M O ! ! ! "Ok" - dico dentro di me - "un colpo di culo arriva a tutti prima o poi". Ma al posto di cagarmi sotto e di iniziare a guardare dietro, affronto il lasco e la poppa con lo sguardo fisso sulla prua e sulle onde. Nessuno mi prende. Non ci credo. Nella seconda bolina Michele e un ucraino mi sorpassano alla grande. Nella poppa, nel lasco e nella bolina finale altri 3 si infilano. Chiudo 12. D O D I C E S I M O ! ! !
Quando taglio la linea capisco per la prima volta com'è e cos'è la sensazione della vittoria. La soddisfazione di fare un risultato eccellente grazie alle tue forze. E' una sensazione unica, un orgoglio ed una fierezza buoni.
lunedì, marzo 24, 2008
A ripetizione per favore...
Nel weekend pasquale c'è stata la Spring Cup di Isola. 4 giorni di regate. 3 prove per giorno tranne l'ultimo in cui la grandine ha costretto l'annullamento delle regate. Questa è vela. Il resto ciancie. Ho potuto partecipare solo il venerdì pomeriggio in cui mi è esplosa la vela costringendomi a tre dnf e sabato dove una bora di 8/10 metri faceva "riscaldare" bene i nostri quadricipiti. Mi sono rotto le palle di fare sempre polemica ma la vela praticata in Italia è per bambini. Chi vuole fare sport è meglio che si abitui ad andare all'estero. Non mi stancherò mai di ripeterlo. Ad Isola la solita faraonica organizzazione con 3 campi di regate, cibo e bevande gratis, premi a sorteggio, ecc. Vasilij detta legge scartando un primo su nove prove disputate. Ma dietro c'è il Boba Sailing Team. Jacopo secondo, Carlo terzo e Pietro quarto. Io diaciannovesimo ma ho fatto solo tre prove con un 10, 10, 9 di parziale. A naso il nono posto era alla mia portata. La sensazione è che io possa puntare a risultati migliori ma c'è quel qualcosa che si deve sbloccare. Si sbloccherà si sbloccherà. Mi ha fatto piacere salutare il papà di Luka che mi dice leggere spesso questo blog. Ora Andora è alle porte dopodichè ci aspetta un incredibile ed insensato periodo di mancanza di regate nazionali. Ci alleneremo. E cercheremo altre regate. All'estero ovviamente.
lunedì, marzo 17, 2008
Sbasa le recie... cojon!
martedì, marzo 11, 2008
BEDELIA
Stuart H. Walker nei suoi libri di strategia e tattica dice che la prima cosa che bisogna fare una volta finita una regata è un applauso. E allora clap! Ci sono montagne di motivi, a cominciare dalle tre stupende giornate di vento e onda che Follonica ci ha regalato. Domenica è stata veramente memorabile. Vento 6/7 metri, onda, cielo azzurro e sole, Isola d'Elba sullo sfondo... E' stato anche il giorno in cui ho fatto tre magnifiche prove concluse con un 18 nella terza prova! Alla fine della prova sorridevo inebetito e Roby dal gommone mi guardava fiero. E' stato una prova che ricorderò a lungo per molti motivi. Perchè ho cinghiato come un pazzo e non sentivo la fatica. Perchè ho iniziato ad intuire come si surfano le onde di poppa ed è molto, molto più semplice di quello che pensavo... il problema è proprio lì: finchè complichi le cose tutto è difficile. Appena sgomberi la mente, tu e la barca iniziate a capirvi ed allora stare nelle onde diventa un gioco. Giri la boa di bolina, uno sguardo a quella di poppa per orientarsi, uno dietro sulle raffiche e tutto il resto deve svanire: pensieri, avversari, paure. Il tuo sguardo sulla prua e le danze iniziano. E' la barca che ti dice che cosa fare ed il problema è solo abituarsi ad ascoltarla. Che figata. Che Boba!
Il giorno dopo ho fatto altre due prove che sono andate male. Il vento era più forte e le onde molto grandi... Ero fermo, lento, impuntato di bolina. Statico e poco efficace di poppa. Sono partito male e non ho potuto fare mai la mia regata. Una differenza enorme da un giorno all'altro. Com'è possibile? La risposta era nella mia testa e nei miei quadricipiti. La prima colma di pensieri e i secondi colmi di acido lattico. Ora inizio a divertirmi sul serio con questa barchetta ed incomincio a diventare ambizioso. Managgia, managgia. Ma non potevo salirci prima su Laser?
P.S. La chiusura del post è dedicata alle cose siceramente belle di questa regata. Tralasciano le ovvietà (Roby_cavallo artefice dei miei miglioramenti) è difficile dimenticare la bellezza di due cose: di Dio (impossibile pensare che il cielo, il sole, il vento e le onde di domenica possano essere farina del sacco di qualcun altro...) e di ITA207851.
martedì, marzo 04, 2008
Bla bla bla
Finesettimana a metà via tra sfiga (domenica zero vento), megaonde (sabato trasferimento svoc --> pietas con libecciata fragorosa), ardui discorsi in mare (vietato ai minori vero Fra?), rilassamento post allenamento (baretto giallo, oramai punto fisso di ritrovo di atleti ed allenatori vari). Insomma ho fatto ben poca vela e tanti discorsi in questo weekend. Follonica è alle porte così come lo sgangherato calendario assolaser che quest'anno fa proprio cagare. Regate vicinissime ed ampi buchi in cui grattarsi la pancia. Bah!
La domenica passata a babare alla pietas ha portato almeno nuova linfa al mio allenamento a terra. Intendo dire l'allenameno in palestra. Non sarò veloce in barca ma almeno avrò il fisico di un ventenne... o quasi... ;-)