Quando di bolina c'è vento forte ho sempre avuto la sensazione che mi mancasse qualcosa di molto "evidente" per andare veloce. Non capivo cos'era, ma la sensazione era che l'errore fosse molto grande. Mi chiedevo sempre come facevano delle persone meno potenti e più leggere di me a passarmi da tutte le parti non appena il vento saliva intorno ai 20 nodi. Per scoprirlo sono dovuto andare sul Garda divinamente invitato da Carlo ed in compagnia di Pietro, Jacopo e Zbogar. Osservare da vicino una medaglia di brozo olimpionica non è cosa di tutti i giorni. Ma più di tutti devo ringraziare Carletto. Con lui ho ragionato ed analizzato il mio "stare" in barca. Due concetti, niente di più. Ancor prima di sperimentare sul lago ciò di cui avevo parlato ho avuto la netta sensazione che l'errore fosse proprio quello. Il giorno seguente ho potuto fare molti test e le sensazioni che ho ricevuto sono state strepitose. "Positive a manetta" direbbe un mio amico. La porta che si aperta è quella giusta. Ora c'è da lavorare perchè la rivoluzione è totale e molti punti fermi sono saltati per aria. La figata di questo sport è proprio questa. Non appena pensi di aver capito qualocosa ed inizi ad andare più veloce arriva sempre qualcuno che va il doppio più di te. Ed allora devi mettere in discussione le tue certezze e ricominciare da capo.
Oggi la voglia di sperimentare supera la voglia di regatare. Quindi lo stop di regate prosegue e temo che il mio kangoo punterà ancora verso trento la prossima settimana...
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