lunedì, agosto 18, 2008

Italian Scout


Per questa trasferta austriaca ho deciso di fare le cose come piacciono a me. Carico nel Kangoo tenda, saccoapelo, tavolino, fornellino, pentolame. Ma visto che rimane spazio ci butto dentro anche la bicicletta. L'idea è di andare in un campeggio ma quando arrivo al circolo di Wolfgangsee tutto mi convince a fare del piazzale la mia piazzola: ci sono i bagni, gli spogliatoi, le docce calde. C'è il giardino ed un ristornate. L'alaggio delle barche dista 20 metri. Il supermercato 200 metri. Ovviamente non posso montare la tenda ma il mio Kangoo si trasforma in 5 minuti in comodissimo letto con tanto di tendine oscuranti! E allora scelgo un buon punto riparato dal sole e leggermente appartato. Sono arrivato un giorno prima per allenarmi un po' e così nel pomeriggio esco in compagnia di qualche altro Laser e di un Finn. Il vento è molto debole ed è quello che mi aspetto. Questo lago dista 50km da un altro lago che conosco per la sua fama di "bavettaro": Attersee. L'indomani mi sveglio con calma: la partenza è all'una. La giornata è calda e baciata da sole. Alle 13 inizia a soffiare il vento. Si esce in acqua e si fanno tre prove con 20 nodi. Alla faccia delle brezzoline! Su 49 faccio un 27, un 13 e un misero 39. Il giorno seguente fa un freddo cane. Si va in acqua nel primo pomeriggio. Il vento è impetuoso, rafficoni gelidi e potenti scendono da Nord-Ovest e segnano poco il mare, sicchè ti prendono alla sprovvista. Io non mi sono portato nulla di pesante e sono costretto a combattere più contro i principi di congelamento che contro gli avversari. Nella seconda prova scuffio 3 volte ma resisto e decido di fare anche la terza prova nonostante non riesca quasi a parlare dal freddo. I DNC (ritirati) sono parecchi. La sera inizia a piovere ma decido comunque di farmi da mangiare in ricordo dei vecchi tempi dell'Agesci. Filetto di pollo in padella (un po' umido però...) e spinaci. La pioggia continua e dura tutta la notte. La macchina non è la tenda ma sentire il rumore della pioggia è comunque soporifero. Quando mi sveglio (tardi) alla mattina la pioggia è se vuoi ancora più forte. Faccio colazione e dopo pochi minuti c'è il segnale di barche in mare. Piove che Dio la manda e decido di vestirmi con tutto quello che ho. Il vento è sempre molto forte e facciamo due prove. Nella seconda chiudo con un potente 14. Poi il vento cala e si va tutti a terra. Sono circa le tre del pomeriggio. Nessuno disarma: verso sera, intorno alle 6, è nata una brezza da SudEst ed il comitato richiama le barche in acqua. Terza prova che finisce quasi con il buio. La pioggia però è finalmente cessata. Domenica mattina mi sveglio con un tiepido sole. Ottimo per asciugare tutto. Poi si va in acuqa per l'unica ed ultima prova. Questa prova è stata molto istruttiva perchè finalmente ho sperimentato un "controllo" degli errori. Parto bene ma duro 20 secondi. Poi vengo risucchiato e coperto. Viro alla ricerca di spazio libero ma fatico a trovarlo. Quando lo trovo sono nel bordeggio sbagliato. Giro la boa di bolina praticamente ultimo. So che sono mediamente veloce di poppa e mi impegno al massimo: passo barche su barche. Non guardo niente e nessuno: solo la prua di AriesIII. Quando entro in raffica faccio VMG e cerco di rimanerci. Alla boa sono esterno di 5 barche. Freno. Attendo che si incasinino fra loro e ne passo 4. Ma l'illuminazione più bella arriva durante la seconda bolina quando mi accorgo che davanti a me il vento fa un destro man mano che si sale. Io sono molto a sinistra (quindi un po' nella merda) e decido di rientrare pagando prima possibile il debito, non curante di tagliare completamente il campo di regata e di passare a poppa di molti avversari per poi riposizionarmi mure a dritta sul centro destra. Quando arrivo in layline il guadagno fatto è veramente spropositato. Termino 19, quasi 30 barche superate. Bello bello.

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