martedì, marzo 11, 2008

BEDELIA


Stuart H. Walker nei suoi libri di strategia e tattica dice che la prima cosa che bisogna fare una volta finita una regata è un applauso. E allora clap! Ci sono montagne di motivi, a cominciare dalle tre stupende giornate di vento e onda che Follonica ci ha regalato. Domenica è stata veramente memorabile. Vento 6/7 metri, onda, cielo azzurro e sole, Isola d'Elba sullo sfondo... E' stato anche il giorno in cui ho fatto tre magnifiche prove concluse con un 18 nella terza prova! Alla fine della prova sorridevo inebetito e Roby dal gommone mi guardava fiero. E' stato una prova che ricorderò a lungo per molti motivi. Perchè ho cinghiato come un pazzo e non sentivo la fatica. Perchè ho iniziato ad intuire come si surfano le onde di poppa ed è molto, molto più semplice di quello che pensavo... il problema è proprio lì: finchè complichi le cose tutto è difficile. Appena sgomberi la mente, tu e la barca iniziate a capirvi ed allora stare nelle onde diventa un gioco. Giri la boa di bolina, uno sguardo a quella di poppa per orientarsi, uno dietro sulle raffiche e tutto il resto deve svanire: pensieri, avversari, paure. Il tuo sguardo sulla prua e le danze iniziano. E' la barca che ti dice che cosa fare ed il problema è solo abituarsi ad ascoltarla. Che figata. Che Boba!
Il giorno dopo ho fatto altre due prove che sono andate male. Il vento era più forte e le onde molto grandi... Ero fermo, lento, impuntato di bolina. Statico e poco efficace di poppa. Sono partito male e non ho potuto fare mai la mia regata. Una differenza enorme da un giorno all'altro. Com'è possibile? La risposta era nella mia testa e nei miei quadricipiti. La prima colma di pensieri e i secondi colmi di acido lattico. Ora inizio a divertirmi sul serio con questa barchetta ed incomincio a diventare ambizioso. Managgia, managgia. Ma non potevo salirci prima su Laser?

P.S. La chiusura del post è dedicata alle cose siceramente belle di questa regata. Tralasciano le ovvietà (Roby_cavallo artefice dei miei miglioramenti) è difficile dimenticare la bellezza di due cose: di Dio (impossibile pensare che il cielo, il sole, il vento e le onde di domenica possano essere farina del sacco di qualcun altro...) e di ITA207851.

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