La trasferta nella terra delle Croate meriterebbe la scrittura di un romanzo. Ma questo è un blog per cui facciamo solo gli applausi. Un appluso ai compagni di viaggio. Sopra tutti (non me ne vogliano gli altri) c'è Dani. Fossi di altro sesso copulerei con lui. Troppo intelligente per essere apprezzato dalle femmine... I suoi commenti e le sue battute sono pura commedia. Ha messo a dura prova la mia vescica. Eppoi lui. Il vero bronzo di riace del 2000. Ad uno che si getta nel mare per recuperare un pezzo di plastica di proprietà di una teutonica bionda cosa si può fare se non un appluaso? Anche gli altri non sono stati da meno, ma se limitassero l'uso di cellulari e ipod imparerebbero a stare tra la gente in maniera più utile anche per loro stessi. Un plauso sincero all'Inchiostro(i) che ha scritto importanti appunti sulle regate e che non smetterò mai di ringraziare per la fiducia in me stesso che mi sta trasmettendo. Ogni tanto bisognerebbe legarlo altrimenti scapotta e mozza qualche testa ma alla fine si ride sempre. Una nota di chiusura è dedicata alla notte passata in furgone nell'odissea del viaggio di ritorno, fermi sul ciglio della strada, impossibilitati a proseguire perchè la bora capottava il carrello di barche, ma sopra le nostre teste brillava un cielo che non avevo mai visto così stellato e limpido.
Per quanto riguarda la gara penso io abbia fatto la migliore serie di regate da quando faccio vela. Sempre vento leggero, molto "shifty". Erano le condizioni in cui soffrivo di più, dove il vedere le raffiche e le scarse assume una importanza fondamentale. Potrei dire che ho capito che per interpretare un campo di regata con molti avversari bisogna continuamente isolarsi, fottersene di tutti e fare il proprio gioco. A Hvar è stato un gioco di strategia più che di tattica. Purtroppo ora le regate sono terminate fino a fine febbraio, ma di appendere la barca al chiodo non se ne parla nemmeno. Nel weekend è prevista bora ed io ho lasciato la barca a Barcola...
Per quanto riguarda la gara penso io abbia fatto la migliore serie di regate da quando faccio vela. Sempre vento leggero, molto "shifty". Erano le condizioni in cui soffrivo di più, dove il vedere le raffiche e le scarse assume una importanza fondamentale. Potrei dire che ho capito che per interpretare un campo di regata con molti avversari bisogna continuamente isolarsi, fottersene di tutti e fare il proprio gioco. A Hvar è stato un gioco di strategia più che di tattica. Purtroppo ora le regate sono terminate fino a fine febbraio, ma di appendere la barca al chiodo non se ne parla nemmeno. Nel weekend è prevista bora ed io ho lasciato la barca a Barcola...
3 commenti:
Bella prestazione Fabio, sempre meglio!!!Che ne dici di riunire il boba a Muggia nei prossimi mesi?A presto!
Carlo
PS: hai acquistato l'action cam?e come andiamo col supporto?
PS2: BUON ANNO!!!
Carlo
Mitico "vecchio"!
E vogliamo parlare del soccorso al giovane croato collassato con l'alcol che gli usciva dalle orecchie?!
E vogliamo parlare degli auguri a quante più sconosciute possibile?!
E vogliamo parlare [per essere un po' più seri] di quanta cavolo di gente forte c'era?!?!!
Grande Hvar, con o senza vento sempre un vagone di esperienza a mare e a terra :D
Ci si becca a FolloniHa!
Giancarlo
Mitico ricciolone!
Ehhh si... si mangi le palle chi non è venuto. Pur nella sfiga del poco vento 4 giorni da urlo.
Ahhhhhh la croate... managgia managgia... ma quante femmine c'erano in quell'isola?
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