lunedì, novembre 05, 2007

Hallowind!


Qualche settimana fa ero indeciso. Nel ponte "Tutti i Santi" era prevista la Coppa dei Campioni all'isola d'Elba. Una bella regata non c'è che dire, ma scomoda e costosa per me. Decisi allora di non andarci e di sfruttare questi 3/4 giorni per allenarmi. Buon Dio! Penso di non essermi mai allenato e divertito così tanto da quando ho messo il culo in barca. Mi sono allenato da solo(!) dalle tre alle quattro ore al giorno senza un minimo di noia e sotto venti stupendi che mi hanno permesso di fare ogni genere di esercizio e di capire un sacco di cose che spero verranno utili nei momenti di gara. Allenarsi da soli non è semplice. Si rischia di annoiarsi presto ma permette di essere più consapevoli di quello che si fa. Certo, non aiuta a sentire la pressione dell'avversario, ma per quello ci saranno altri momenti ed altri allenamenti. Quello che in questi giorni mi pare più chiaro è la lista delle abilità che devo sviluppare per fare un altro salto in avanti nelle mie prestazioni. E siccome durante i viaggi in macchina, ascoltavo un divertente podcast che t'insegna a parlare inglese, riassumo in quella lingua un pensiero che è il filo conduttore di questi giorni: I think to have to improve my sailing ability starting through a new attitude in which I'm well aware and aggressive in what I do, maintaing all simple and believing deep in myself.

5 commenti:

Anonymous ha detto...

Ma na morosa no te a ghe miga...
Ciao, Marco

Anonymous ha detto...

se vuoi un consiglio per migliorare, usa l'allenamento ideomotorio durante la stagione invernale, ti permetterà di trasformare ogni movimento ed ogni azione in qualcosa di automatico, di inconscio, con una diminuzione dei tempi di reazione cosciente, a vantaggio dell'intuizione. E' lei che ti fa vincere.

Anonymous ha detto...

Si si.. ne ho sentito parlare... ma vuoi mettere la bellezza di passare 4 ore in mare rispetto a quella di pensarlo e basta?

Anonymous ha detto...

Naturalmente. L'all. ideomotorio si pratica nel periodo in cui non puoi uscire, o per il tempo o per la logistica. Il concetto è che, se automatizzi ogni tuo movimento in barca, puoi occuparti di tutto quello che automatico non è (salti di vento, strategia dell'ultimo lato, conteggio mentale del punteggio,imprevisti vari). A prposito di quest'ultimo punto, un anonimo ha scritto: un vero marinaio è così preparato agli imprevisti che, quando arrivano, li vive in modo normale. Io aggiungo: se conosce a menadito la sua barca e tutte le manovre possibili e praticabili all'istante, cioè senza pensarci. saluti

Wavebass ha detto...

Tutta questa storia è molto interessante. Grazie.