Ieri sera sono tornato sconsolato a casa. La mancanza di vento mi ha tenuto a terra. Allora sono andato in ufficio a preparare dei cartelloni per la sede della squadra agonistica dello Yacht Club Lignano. Verso l'una di notte, prima di chiudere il computer, apro Firefox e mi collego a www.yclignano.it, così, solo per vedere quanto vento fa. L'anemometro è bloccato di nuovo. Segna fisso una raffica delle 23 e 30: 67,8 nodi da 299 gradi. Panico. E' chiaramente una tromba d'aria o qualcosa di molto simile che, se proveniente da quella direzione, fa un male cane a tutte le barchette della sede YCL. Mia compresa. Mando un sms all'amico Gazza chiedendogli che l'indomani mattina mi telefoni se ci sono guai. La notte fatico ad addormentarmi. Temo forte i danni. La mattina mi sveglio tardi. Nel cellulare ci sono due chiamate del Gazza. Inizio a sudare. Ho paura a telefonargli. Trovo coraggio. Mi risponde lui e mi dice che è venuto giù il disastro, mi dice che sta raccogliendo gli optimist volati nel piazzale, che 8 barconi sono crollati dagli invasi, che la furia del vento ha sradicato alberi e cabine. Ma che la mia barca è immacolata. Orgogliosamente ferma dove l'avevo lasciata. Faccio colazione e scendo a Lignano. Quando arrivo al circolo lo spettacolo è brutto. Tutti i piccoli motoscafi dei pescatori sono rovesciati. Gli optimist hanno i segni della furia passata. Le barche dei canottieri sono piene di botte e crepe, alcune sono cadute a terra. Tutto questo accade nel raggio di pochissimi metri dalla mia amata Aries III. Una delle canoe volate a terra dista sì e no 20cm dal fianco della mia barchetta. Incredulo di tanta grazia apro il telone e verifico. E' tutto in ordine. Le facce di chi ha subito danni placano i miei sorrisi ma non posso non notare che sono forse l'unico ad essere stato graziato. Ragazzi miei, poco da dire: comportatevi bene, bestemmiate di meno, un po' più di gratuità e di pazienza. Prima o poi il Signore troverà occasione di premiarvi. E quando lo fa si sta proprio bene.