Alba di domenica: in viaggio verso la bora
Mentre a Trieste la partenza della Barcolana è positicipata per troppa bora io e Franz siamo fuori da oltre 1 ora. Ritrovo domenica mattina ore 8.15 allo Svoc. Armiamo e usciamo. La giornata è incantevole. Bora e cielo azzurro. Il divertimento ha inizio. Ci scaldiamo con una serie di virate ogni minuto, poi si passa ad alcuni esercizi di tecnica di bolina. Il mare bolle con le classiche onde corte e ripide della bora. Gli inglesi lo chiamano "chop". Sono le condizioni più dure per il Laser che sbatte e rallenta su ogni onda. Il segreto è lavorare di peso/scotta/timone per mantenere sempre la massima velocità. Che casino. Finito gli esercizi facciamo passo per confrontarci sulla velocità. Andiamo entrambi bene e c'è confidenza con il mezzo. Bene. E' ora di fare poppa. Non vedevo l'ora. Sono un po' lento e Franz mi stacca. Si ferma, mi aspetta, mi da due dritte e vado subito meglio. Poi troviamo due gavitelli e decidiamo di fare un paio di regatine: partenza a coniglio, bolina e poppa. Una la vince lui e una io. Sono contento. Alla terza, cazzo vang e la cimetta di vectran espode! Non ci voleva... tento di aggiustarlo ma non si riesce. Decido allora di rientrare e prendere in prestito il vang di Roby. Rientrare è esaltante: una continua planata. Quando torno fuori il vento è calato un po' e allora decidiamo di fare alcuni esercizi di "tacking-war" e qualche altra regatina. Verso le 2 del pomeriggio rientriamo. Il cielo terso ed il sole tiepido ci scalda mentre disarmiamo. Che spettacolo!
Nessun commento:
Posta un commento