lunedì, luglio 24, 2006
Austrian Europa Cup
Non è il tramonto. Ore 5.40 di mattina. Pronti a regatare!
Attersee. 20/23 Luglio.
Organizzazione perfetta. Il giovedì alle 10.30 mi accoglie la cerimonia d’apertura con issata delle bandiere di tutti i paesi partecipanti (Austria, Germanio, Olanda, Belgio, Francia, Svizzera, Rep.Ceca, Slovenia, Croazia, Koreae Italia) . Iscrizione e stazze eseguite in 10 minuti nonostante 200 barche. Poi l’attesa del vento che nasce neanche a pagarlo. Passano le ore. Il comitato sta tutto il tempo su una vedetta alta 10 metri con binocoli! Alle 18, dagli altoparlanti, il comitato spiega che c’è la possibilità che entri una leggera brezza ed invita ad uscire. Si regata in un vento leggero leggero. A fine regata il sole sta tramontando dietro alla montagna. Guardo l’orologio: sono le 9! A terra ci aspetta un Pasta Party a buffet e birra senza fine gratis… quando scendo dalla barca le classifiche sono già stampate (a colori con tanto di bandiere della nazionalità a fianco dei nomi!) ed appese. Fantascienza in italia. Il giorno dopo alle 10 tutti in acqua. Il vento di 7/8 nodi sembra tenere. Una linea con un enorme “bias” concentra 60 barche sul controstarter. Nel secondo lato di bolina, sotto gli occhi divertiti della giuria, mi pianto sulla boa e scuffio. Roba da cineteca, faccio il 360 e mi infilano anche i sessantenni... Il vento prima cala e poi svanisce, ma facciamo in tempo a finire la regata, poi tutti al traino a terra ad aspettare la termica. Che purtroppo non arriva. Alla sera il comitato annuncia gli orari della regata del giorno successivo. Ore 6.26 AM segnale preparatorio! Significa sveglia alle 5 di mattina. Arrivo al circolo alle 5.40 e tutte le barche sono armate. Il sole spunta dalla montagna opposta. L’alba. Un urlo misto di scherno-fastidio-incazzatura accoglie dopo pochi minuti l’issata dell’intelligenza. Regata posticipata causa assenza vento. Che dire? Almeno ci hanno provato. Così trascorre tutta la mattina e tutto il pomeriggio. Il vento s’è veramente incazzato con noi. Alle 18 (dopo oltre 12 ore di attesa!) il comitato prova a farci uscire. Parte la regata ma viene annullata per un salto di 40 gradi sulla destra. Niente da fare. Si rientra. Vengo trainato da un allenatore croato che in uno stentato ma capibilissimo italiano mi dice che la scorsa settimana a fatto 15 nodi ogni giorno. Dannazione. Alla sera solita mega cena con birra a caduta, tutto senza limite e gratis. Dagli altoparlanti viene annunciato l’orario della regata di domani. Si alza un applauso: ore 10. Purtroppo anche il giorno dopo una agonia totale. Il lago non vuole sapere di darci vento. All’una si prova a partire ma dopo pochi minuti i soliti salti di vento di 40 gradi rendono impossibile regatare. Tutti a terra per la premiazione delle sole due regate fatte. Alla fine rimane comunque un’evento straordinario, magistralmente organizzato e gestito. E’ mancato il vento, è vero, ma sono rimasti i nuovi amici che mi sono fatto. Nonostante il mio inglese alla “valentinorossi” saluto il mite ma tecnicissimo olandese Bernardo (Bernard), il teutonico Tobia (Tobias) che, pur di prendermi l’interno alla boa di poppa, ci ha fatto perdere 8 barche... E’ come dimenticare le zingare, ma bellissime, ragazze croate, nonchè le giunoniche ma velocissime austriache? Prossimo anno, tappa fissa. Speriamo nel vento.
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