Dopo preghiere.
Limpidi tutta.
Medichi.
Ho debiti (con Dio).
domenica, agosto 30, 2009
sabato, agosto 29, 2009
Empatia elettiva
Annudati. Cerca il flusso che fa tuffare il cuore. Isolalo. Osservalo. Prendi una lama. Taglia il tubo. Scrivi quello che pensi. Prendi il nastro adesivo. Riunisci il tubo. Fai quello che hai scritto.
martedì, agosto 25, 2009
La diga ha ceduto
Ho posizionato la dinamite nei punti più deboli. Ho teso e disteso i fili con cura.
Mi sono riparato dietro ai sacchi di sabbia e alla fine ho trovato il coraggio di spingere la leva. Cosa non da poco. La diga è esplosa in mille pezzi. Senza rumore. L'acqua mi è arrivata addosso. Tranquilla, tiepida. Come se nulla fosse successo.
Mi sono riparato dietro ai sacchi di sabbia e alla fine ho trovato il coraggio di spingere la leva. Cosa non da poco. La diga è esplosa in mille pezzi. Senza rumore. L'acqua mi è arrivata addosso. Tranquilla, tiepida. Come se nulla fosse successo.
lunedì, agosto 24, 2009
sabato, agosto 22, 2009
LA FENICE
La Fenice - Toni Zuccheri - 1983
"Dopo aver vissuto per molti anni, la Fenice sentiva sopraggiungere la sua morte, si ritirava in un luogo appartato e costruiva un nido sulla cima di una quercia o di una palma. Qui accatastava ramoscelli di mirto, incenso, sandalo, legno di cedro, cannella, spigonardo, mirra e le più pregiate piante balsamiche, con le quali intrecciava un nido a forma di uovo. Infine vi si adagiava, lasciava che i raggi del sole l'incendiassero, e si lasciava consumare dalle sue stesse fiamme mentre cantava una canzone di rara bellezza. Per via della cannella e della mirra che bruciano, la morte di una fenice è spesso accompagnata da un gradevole profumo. Dal cumulo di cenere emergeva poi una piccola larva, che i raggi solari facevano crescere rapidamente fino a trasformarla nella nuova Fenice"
Tutto è nato da una barca che non era una barca. Una vela che non era una vela. Uno sport che non era uno sport. Era mare, divenire, emozione, desiderio. Tornerà? Non ora. Anche qui? Non ora. Cinghiare e scuffiare sono parodie della vita. La barca nel porto anche. Ho bisogno di un po' di terra ferma. Di radici. In fondo nulla è cancellato. Forse è cambiato. O solo traslato. Magari di più. Magari di meglio.
Sentire*
Cosa è capace di fare la musica? Quanto cazzo di stati d'animo è in grado di colorare? Eppoi i film, i film che ti partono nella testa a testimonianza che non hai ancora capito un cazzo, che vuoi vivere solo di emozione. Datemi un verbo che possa esse usato da qui all'eternità, capace di soddisfare i bisogni di testa, di cuore e di sesso. Amen.
*titolo di Samanta
*titolo di Samanta
martedì, agosto 18, 2009
sabato, agosto 15, 2009
Diobono ma quanto belle sono le donne?
Tratti d'inchiostro nella schiena che danzano rock. Orme nude sulla terra nuda. Labbra indifese che faticano a sorridere. Occhi verdi che esplodono in mille capelli.
martedì, agosto 11, 2009
Puff!
Porco cazzo. Ci sono banalità capaci di suscitare estate in me in un puff. Le tortore. Le sento e puff, estate. Sasso bianco e gorgoglio dell'acqua e puff, estate. Ventilatore Marelli anni '40 del nonno e puff, estate. Piede scalzo in cucina e puff, estate.
domenica, agosto 09, 2009
Idiota
Di fare ferie non me ne frega un cazzo. O meglio. Il concetto di ferie che m'appaga è lontano dall'idea di staccare e mollare. Anzi è l'esatto contraio. Non desidero mollare una beata sega di tutto quello che faccio. Non desidero staccare da nulla del mio quotidiano. Se non da una cosa. Dal vortice dell'ansia di fare le cose sempre di corsa, gustandone una frazione. Sia essa una programmazione in javascript o una colazione abbondante. In questa domenica di ferie vado a fare un salto in ufficio che ci sono dei domini da spostare. Poi punto Ovvio che ho bisogno di un nuovo divano.
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